Scoppiettante Operetta!

L'Operetta torna al Sociale con "La duchessa del Bal Tabarin", e  "LaBajadera"

"La duchessa del Bal Tabarin", e  "LaBajadera": ecco i due spettacoli di Operetta che arriveranno a Trento in primavera. “Siamo giunti all’ultimo programma della nostra variegata offerta – spiega il direttore del CSC, Francesco Nardelli, nell’ambito di Cultura Informa -. Come lo scorso anno, anche con la presente edizione proponiamo un doppio binario di esplorazione dell’operetta. Da un lato il lavoro di Carlo Lombardi, di tradizione italiana, presentato nel pieno del primo conflitto mondiale, dall’altro l’operetta di impronta mitteleuropea. Attraverso gli allestimenti della Compagnia Teatro Musica Novecento assisteremo a un proposizione filologica degli spettacoli con inserti che l’avvicinano alla sensibilità dei nostri tempi senza tradire però lo spirito dell’operetta e senza toccare le parti musicali. L’esecuzione musicale dal vivo segnerà la differenza in termini di qualità, riproducendo gli stilemi dell'epoca con un allargamento degli orizzonti di esplorazione”.

Un’iniziativa attraverso cui si rinnova la collaborazione tra Centro santa Chiara con la Compagnia “Teatro Musica Novecento” per offrire al pubblico due proposte mai rappresentate a Trento negli ultimi trent'anni. Sono entrati nel merito dei due spettacoli in cartellone il regista Alessandro Brachetti e la soubrette Silvia Felisetti.   

“La nostra rivisitazione del genere è un po' sui generis – spiega Brachetti – nella consapevolezza che quando l’operetta nacque era un genere di evasione, giovane, anticonformista e di rottura. Nel riproporla è dunque necessario aggiornare il linguaggio per mantenere giovane il genere”.

Si inizierà giovedì 16 febbraio 2017 con LA DUCHESSA DEL BAL TABARIN, operaprima di Carlo Lombardo che si celava nell'occasione sotto lo pseudonimo esotico di Leon Bard. E' il 1917 e proprio nell’anno più tragico della Grande Guerra quasi imprevedibilmente si va a delineare con questa operetta un momento di particolare interesse nell’ottica del gusto e del teatro popolare di divertimento e Lombardo riesce a offrire al pubblico italiano un filtro di oblio e leggerezza.

C’è grande animazione all’Hotel Novecento: torna Frou Frou, la soubrette che aveva lasciato il locale per diventare la sposa promessa del Duca di Pontarcy che aveva promesso alla futura mogliettina una somma favolosa se, per i sei mesi precedenti le nozze, gli fosse rimasta assolutamente fedele. E' il 28 febbraio e proprio oggi scadono i sei mesi e Frou Frou non vede l’ora di assicurarsi il titolo di Duchessa e, con questo, la somma di denaro promessale dal nobiluomo. In onore dell'ormai ex vedette del Bal Tabarin viene organizzato un sontuoso Galà d’Opera in costume che vedrà i bizzarri ospiti dell’Hotel cimentarsi non solo nel grande repertorio lirico, ma in scambi di persona, rutilanti equivoci e battute fulminanti. Passata la mezzanotte del fatidico giorno, convinta di essersi ormai assicurata la mano del Duca, Frou Frou cade però tra le braccia di una sua vecchia fiamma, facendosi così cogliere sul fatto. Ma il lieto fine, come sempre avviene nel mondo fatato dell'Operetta, non potrà mancare nemmeno in questa occasione!

In un gioco di infedeltà e trasgressioni che coniuga la belle-époque dell’operetta francese allo spirito viennese e al gusto della “piccola forma” propria dell’operetta italiana, il brano Frou Frou del Tabarin, affidato alla voce del soprano, è certamente da inserire nella “Hit Parade” del repertorio operettistico.  

LA BAJADERA è in vece, nonostante le suggestioni evocate dal titolo, uno dei modelli dell’operetta danubiana, rappresentato quindici anni dopo La Vedova allegra e andato in scena per la prima volta a Vienna nel 1921. Titolo fra i più popolari dell’operetta esotica, esempio di quel gusto per l’Oriente che ricorre in tutto il teatro musicale, è uno dei più felici lavori dell’ungherese Imre Emmerich Kálmán dopo i grandi successi di Principessa della Czardas e Contessa Mariza. Ammirata e applaudita a Vienna, ma anche a Mosca, Parigi e New York per quella brillantezza d’invenzione che aveva colpito anche Puccini, non è soltanto una prelibata pièce all’orientale, ma anche uno spartito che sa spaziare dal melodrammatico al leggero, sempre con vispa piacevolezza.

Il libretto della Bajadera è basato su una trama sentimentale. La storia, ambientata a Parigi, racconta di un principe indiano, Radjami, costretto a prender moglie per poter salire sul trono. La sua ricerca di una sposa arriva fino alla capitale francese, ove incontra Odette Darimonde, diva dell'operetta. Sarà questa la donna che il destino ha scelto per lui? Una facile vena compositiva anima i cori, le romanze, i motivi danzanti e i duetti comici, piacevoli e ricchi di originalità. Alternando vivacità e sentimento, la vicenda corre in forma elegante e graziosa, sostenuta da una ricca strumentazione che riesce a coinvolgere pienamente gli spettatori. Inoltre i fox trot e gli shimmy, i nuovi ritmi che hanno in parte sostituito in questa operetta i classici valzer, sono apparsi fin dalla prima esibizione in grado di avviare Bajadera a una sicura popolarità. Fra le arie più note la marcetta Quando in ciel ridon le stelle, l'aria del tenore Oh bajadera e il duetto comico Lo Shimmy.  


09/11/2016