Sentinelle di pietra
Spettacoli e animazioni teatrali nei Forti Belvedere, Larino, Pozzacchio e Tenna
Sembrano davvero "sentinelle di pietra" a vederli dal basso mentre ci si avvicina. Così austeri, così imponenti, così solidi. E la parte di loro che si vede è spesso minima perché lo sviluppo del manufatto avviene all'interno. Salire lentamente con lo sguardo attento costituisce il miglior approccio a queste costruzioni. Guardarsi attorno, contemplare la natura, immaginare che questi luoghi di pace che ora accolgono le nostre escursioni, solo cento anni fa risuonavano di echi ben diversi. E questo al di là delle facili retoriche, con l'obiettivo di non perdere i fili della memoria, di ricomporre le tessere di un passato che durante la Grande Guerra ha visto il Trentino, i suoi cittadini, il suo territorio combattere in prima fila.
Impossibile non sentire la storia che parla all'interno di un forte. Mentre si partecipa a uno spettacolo o a un percorso immersivo, il pensiero interroga i muri spessi e sempre freddi, guarda nelle piccole feritoie, immagini brevi stralci di vita quotidiana in quelle condizioni al limite dell'umano.
L'impegno della Provincia, nel rispetto della storia, è di renderli parte integrante di un percorso di pace, affinchè si possa finalmente parlare di pace come valore a sé, e non come luogo che si genera come sospensione dello stato di guerra.
Per proseguire su questo cammino intrapreso è importante entrare nei forti, avvertirne l'atmosfera, e il programma "Sentinelle di pietra", organizzato dal Servizio attività culturali della Provincia autonoma di Trento in collaborazione con la Fondazione Museo storico del Trentino e con il Centro Servizi Culturali S. Chiara. va in questa direzione offrendo quattro appuntamenti per il fine settimana.
Il primo, venerdì 11 agosto sarà a FORTE BELVEDERE, sull’altopiano di Lavarone, con l’esperienza teatrale proposta dal gruppo di improvvisazione Ardega di Brescia: “Come queste pietre è il mio pianto”. All’interno del forte gli spettatori, forniti di pastrani militari, coperte e lanterne, saranno coinvolti dagli attori e dai musici nei momenti di attesa dei bombardamenti. L’azione teatrale, rivolta a piccoli gruppi di spettatori, sarà proposta alle 16.00, alle 17.00 e alle 18.00.
Sabato 12 agosto, “Sentinelle di pietra” farà tappa invece a Forte LARINO, nei pressi di Lardaro nella Valle del Chiese, con “Sensazioni Forti. Le pietre raccontano”, un percorso immersivo sensoriale, dinamico e itinerante pensato per i forti della Grande Guerra e realizzato dal gruppo artistico Miscele d’aria. Musica, parole e suoni si intrecceranno mentre si andrà alla scoperta del Forte, scrigno di testimonianze, emozioni, suoni, memorie non alterate dal tempo; spettacoli alle 16.00, alle 17.00 e alle 18.00. E’ prevista una replica dell’evento di animazione teatrale il giorno successivo, domenica 13 agosto, a FORTE POZZACCHIO nel comune di Trambileno, in identico orario.
Domenica 13 agosto è in calendario un pomeriggio di spettacolo anche a FORTE TENNA, nel comune omonimo della Valsugana, dove alle ore 17.00 la compagnia I Teatri Soffiati proporrà “Due soldati al sole”, un trekking interattivo in cui gli ingredienti principali saranno il teatro, la natura ed eventi della Grande Guerra, riferiti alla zone limitrofe delle fortificazioni militari e ai loro ambienti. Aneddoti, grandi notizie di cronaca, lettere, le condizioni dei soldati e delle famiglie lontane sono la rete drammaturgica della passeggiata che porterà gli spettatori alla scoperta di uno spaccato lontano della nostra storia. Protagonisti dell’azione scenica saranno Giacomo Anderle e Alessio Kogoj.
Seguirà, con inizio alle ore 18.30, un Concerto del Coro Genzianella di Roncogno diretto dal Maestro Andrea Fuoli che offrirà all’ascolto un programma di canti popolari riferiti alla Grande Guerra come La mia bela la mi aspeta, proposta nella preziosa armonizzazione di Arturo Benedetti Michelangeli, Monte Canino, raccontata dal canto degli Alpini armonizzato da Ferdinando Mingozzi. Dei giovani trentini – i cosiddetti “ragazzi del ‘99” – arruolati nell’esercito austro-ungarico e mandati nel 1917 a combattere in Romania parla Sui monti Scarpazi (arm. Antonio Pedrotti) e non mancherà, nell’armonizzazione di Carlo Deflorian, la struggente Stelutis alpinis, uno dei canti più belli e intensi del repertorio popolare di montagna: «Se tu vens ca su ta' cretis, là che lôr mi àn soterât, al è un splaç plen di stelutis: dal miò sanc 'l è stât bagnât. (Se vieni quassù tra le rocce, dove mi hanno sepolto, c'è uno spiazzo fiorito di stelle alpine: è stato bagnato dal mio sangue.)»
11/08/2017