Oriente Occidente | 40 - Dance Festival 2020

La quarantesima edizione nella città di Rovereto, ma con un’installazione/spettacolo anche nella piazza di Piedicastello a Trento, diventerà ancora una volta il palco di uno dei più importanti Festival di danza contemporanea del panorama nazionale e internazionale.

Danza

Oriente Occidente Dance Festival celebra i suoi 40 anni in modo diverso da come lo aveva previsto. Senza tradire la sua identità, non si allontana dai grandi temi che caratterizzano il contemporaneo: si interroga sul momento attuale, coinvolgendo artisti, intellettuali e pubblico in una riflessione che si sintetizza nel binomio corpo politico/corpo poetico.

Per far fronte al propagarsi della pandemia abbiamo tutti assunto comportamenti responsabili che ci hanno portato a modificare le nostre abitudini quotidiane, il nostro modo di lavorare, di relazionarci con l’altro.
Così è stato per il Festival: tutti i protocolli saranno rispettati sia per le compagnie che per lo staff, gli spettacoli saranno spesso replicati due volte per permettere a un maggior numero di spettatori di partecipare nonostante le regole di distanziamento fisico. Così è stato anche per gli artisti ospiti che hanno
modificato e adattato le loro proposte, inserendole nella “polis distanziata”, dove il gesto poetico si fa
politico: di presenza, di esistenza, di protezione. Ma, nonostante tutto, di relazione tra i corpi.

I NOSTRI PRIMI 40 ANNI
CUNNINGHAM TRUST
Una serata omaggio costruita appositamente per Oriente Occidente 2020 | 40 al Teatro Zandonai e un site
specific programmato per le vie del centro di Rovereto: sarà un omaggio al grande Merce Cunningham il rito che celebrerà i 40 anni del Festival. Arriva a Rovereto Cunningham Centennial Solos: Oriente Occidente Dance Festival (Teatro Zandonai, venerdì 11 e sabato 12 settembre) messo in scena da Daniel Squire, danzatore della compagnia di Cunningham, e realizzata grazie al Merce Cunningham Trust, e Cunningham Centennial Solos: Oriente Occidente Dance Festival-site specific (centro storico, giovedì 10 settembre ore 17 e ore 18; sabato 12 settembre ore 11.30 e 12.30), una performance pensata appositamente per gli spazi cittadini dove i danzatori si esibiranno open air.

A celebrare i 40 anni di Festival anche una mostra fotografica, allestita in due diversi spazi della città e curata da due fotografi che hanno seguito la vita del Festival e immortalato i momenti più significativi. Attraverso gli scatti di Paolo Aldi, nel capitolo dal titolo Radici, visitabile dal 28 agosto al 12 settembre negli spazi di Palazzo Balista, un personale esercizio di memoria del fotografo ripercorre i primi 20 anni di Oriente Occidente soprattutto nel suo rapporto con la città di Rovereto.

Il secondo capitolo – Ricordi – sarà invece affidato agli scatti di Fulvio Fiorini, che insieme a materiale di archivio e due programmi televisivi che hanno contribuito a far conosce Oriente Occidente nel panorama nazionale, costruiranno un vero e proprio cassetto dei ricordi che la comunità potrà riaprire dal 28 agosto al 4 ottobre al Museo della Città.
 

LE GRANDI PRODUZIONI INTERNAZIONALI
PONTUS LIDBERG, MARCOS MORAU, PEP RAMIS E MARIA MUÑOZ, ARKADI ZAIDES
Sarà il debutto mondiale di Centaur di Pontus Lidberg con il suo Danish Dance Theatre, una co-produzione del Festival con il parigino Théâtre de Chaillot, ad aprire la quarantesima edizione di Oriente Occidente (Teatro Zandonai, 3 settembre).
In prima nazionale del corografo catalano Marcos Morau, il suo nuovissimo Sonoma racconta la voragine della caduta e l’urlo che ne deriva per la sopravvivenza, un urlo che si fa primitivo. Dall’unione delle parole soma e sonum, Morau deriva il titolo per ricordare attraverso il ‘suono del corpo’ che siamo ancora vivi e, soprattutto, svegli.

Si misurano invece con la dimensione in ‘a solo’, la compagnia Mal Pelo di Pep Ramis e Maria Muñoz e Arkadi Zaides. In The Mountain, the Truth & the Paradise (Teatro Zandonai, 9 settembre ) Ramis offre un tuffo nel presente attraverso un personalissimo sguardo, a tratti divertente, a tratti tragico, sull’uomo e il mondo che lo circonda, mentre
Zaides torna dopo cinque anni a Rovereto con Talos (Teatro alla Cartiera, 5 settembre) una conferenza spettacolo che prende il nome del progetto di ricerca – rimasto per ora ancora un esperimento – per lo sviluppo di un sistema informatico avanzato per il monitoraggio dei confini territoriali con misure di sorveglianza e controllo contro l’immigrazione clandestina con robot semi-autonomi a supporto delle guardie di frontiera.
 

LA DANZA ITALIANA
ABBONDANZA/BERTONI, MICHELA LUCENTI, LUNA CENERE, DANIELE NINARELLO, FRANCESCO COLALEO E
MAXIME FREIXAS, CRISTINA KRISTAL RIZZO
Sono molti gli artisti italiani che, riemersi dal periodo di isolamento durante il quale il contatto si limitava alle videochiamate o alla solidarietà “da balcone”, in sala prove e con l’obbligo di stare distanti, si sono concentrati sulla ricerca della relazione tra i corpi.
Di questa dimensione parlano i lavori degli artisti italiani ospiti e co-prodotti dal Festival. Genealogia_time specific di Luna Cenere alla Campana dei Caduti (5 e 6 settembre); Pastorale di Daniele Ninarello, una danza minimalista di corpi entropici che non si sfiorano mai, ma si “accordano” tra di loro (Campana dei Caduti, 9 e 10 settembre); Echoes danze trasparenti di Cristina Kristal Rizzo nel giardino delle sculture del Mart sull’azione del “toccare metaforico”(Mart, 8 settembre); Hyenas di Abbondanza/Bertoni con lo svelamento del doppio (Teatro alla Cartiera, 12 settembre); la
compagnia CIE MF/Maxime & Francesco attraverso il concetto di gravità e peso in C’est pas grave (Teatro alla Cartiera, 10 settembre); o ancora le danze solitarie in un “canto collettivo” caratterizzato da barriere di plexiglas nel Museo antropologico del danzatore pensato da Michela Lucenti per il suo Balletto Civile che si potrà visitare per le strade di Rovereto (3 e 4 settembre) e Trento (5 settembre).

 

LA DANZA IN SPAZI NON CONVENZIONALI
AZIONI FUORI POSTO, SONICS, CIRQUE ENTRE NOUS, MATTEO LEVAGGI
Da alcuni anni Oriente Occidente Dance Festival porta la danza in città, per le strade, nelle piazze, negli spazi museali, portando la performance dal vivo ancora più vicina al pubblico. Nell’edizione 2020 la danza di Oriente Occidente attraversa le strade della città. Succederà con Perspectiva. Vedere attraverso del collettivo Azioni Fuori Posto che ispirato dalla socialità “da balcone” del recente isolamento, realizza per Oriente Occidente un progetto site specific in cui i performer si esibiscono nei cortili dei palazzi dei quartieri della città mentre il pubblico li può seguire dalle finestre (Brione, Lizzana, San Giorgio e Borgo Sacco, 7 e 8 settembre e 9 settembre.

Ancora una volta a Progetto Manifattura, con due eccellenze del circo contemporaneo per far assaporare la magia acrobatica: i francesi Cirque Entre Nous (Progetto Manifattura, 6 settembre), maestri del palo cinese, e gli italianissimi Sonics (Progetto Manifattura, 11 settembre).

Poi nelle sale del Mart con il progetto di Matteo Levaggi con l’artista visivo Umberto Chiodi che, attraverso la danza di giovanissimi danzatori e danzatrici, creeranno un’installazione danzata di corpi e oggetti sonori. Sempre al Mart anche Nobody Nobody Nobody, il progetto residenziale di Daniele Ninarello in prova tra le sale del museo, che i visitatori potranno “incontrare” tra le opere d’arte.

IL PEEP SHOW
ANTONIO VIGANÒ
Uno spazio scenico costituito da una piattaforma circolare, circondata da 14 cabine vetrate individuali che ospiteranno 14 spettatori. Il peep show è nato nel 1437 ed è per eccellenza il posto dello sguardo voyeristico, il luogo dove si guarda, nascosti nella propria cabina, attraverso il buco della serratura. Negli anni ’20 del ‘900 utilizzato come luogo di giochi di seduzione e sensualità in atmosfere di velluto, il Peep Show ha oggi un’altra occasione. Antonio Viganò e il suo Teatro La Ribalta hanno deciso infatti di farne lo spazio scenico adeguato al momento che stiamo attraversando, garantendo così il distanziamento fisico, senza perdere l’unicità dello spettacolo dal vivo né rinunciare alla socialità.

Nasce in questo spazio la Cenerentola del Teatro La Ribalta, scritta e diretta da Antonio Viganò e Paolo Grossi, con le coreografie di Michela Lucenti (Un peep show per Cenerentola, Peep Show - Piazza del Mart, giovedì 3 e venerdì 4 settembre).
Il peep show di Viganò sarà allestito nella piazza del Mart per l’intera durata del Festival e ospiterà una serie di lavori che definibili “time specific”, oltre che “site specific”, ovvero adattati allo spazio e nati per questo preciso tempo. Si tratta di soli e duetti per 14 spettatori alla volta, uno in ogni cabina. Si esibiranno nel Peep Show: compagnia Ivona (Pablo Girolami), Balletto Civile (Michela Lucenti), Natiscalzi DT (Tommaso Monza), Cie MF (Francesco Colaleo e Maxime Freixas), Lucrezia Gabrieli e Sofia Magnani, compagnia Naturalis Labor (Michal Mualem, Luciano Padovani, Jorge Jakas), Valentina Dal Mas.
 

DANZA E DISABILITÀ
UN-LABEL e ENS
Nel contesto attuale, con la pandemia che ci ha dimostrato la fragilità dei nostri corpi, prosegue con sempre maggior convinzione il percorso intrapreso da qualche anno dal Festival sulla danza e disabilità. In un momento in cui minoranze spesso inascoltate – e anche in questo contesto invisibili – si stanno unendo per essere riconosciute, in scena a Oriente Occidente, Gravity (and other attractions) del gruppo a partecipazione europea Un-Label (Teatro alla Cartiera, 8 settembre) punto di arrivo del progetto ImPArt, finanziato dalla comunità europea.
In tema di accessibilità, Oriente Occidente supera le barriere architettoniche e culturali e desidera essere un Festival aperto a più pubblici. Per questo tutte le strutture del Festival sono accessibili: i teatri hanno posti riservati per persone con mobilità ridotta e in carrozzina, accesso in autonomia al foyer di entrata, alla platea e ai bagni, parcheggi riservati nelle immediate vicinanze.

Continua inoltre il progetto iniziato lo scorso anno con ENS di Trento per l’accessibilità ad alcuni spettacoli a un pubblico di persone sorde grazie all’utilizzo dei Subpac, particolari dispositivi nati per esperienze di realtà virtuale che si indossano come zaini e che vibrano al ritmo della musica, permettendo la percezione sonora attraverso il tatto, forniti a oriente Occidente da Virtual Gaming di Rovereto.
 

LINGUAGGI
Completano il ricco programma di Oriente Occidente 2020 | 40 un'ampia proposta di conferenze e incontri nella sezione Linguaggi, che con un’attenzione imprescindibile a ciò che sta accadendo nel mondo, è dedicata interamente alle conseguenze della pandemia dal punto di vista sociale, economico, geopolitico. Anche grazie alla collaborazione con la Libreria Arcadia di Rovereto e la rivista Limes, saranno a Rovereto: Ezio Mauro, Barbara Serra, Lucio Caracciolo, Federico Petroni, Giorgio Cuscito, Fabrice Olivier Dubosc, Leonardo Caffo, Adam Benjamin, Fabrizio Maronta.

Costi

Info e biglietti

Informazioni sulla prevendita

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Al telefono* con carta di credito o prepagata chiamando il numero 0464 431660 - dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 14 e dalle 15 alle 18

Oriente Occidente (biglietteria fisica)* a partire dal 03 settembre
Corso Rosmini 58 – Rovereto - Piano terra
dal lunedì al venerdì - dalle 16 alle 20

*Dal 3 al 12 settembre l'acquisto sarà possibile anche nelle giornate di sabato e domenica.
Per i possessori di “Carta In Cooperazione”, direttamente al telefono è previsto uno sconto del 50% per un biglietto a scelta per uno degli spettacoli in programma alla Campana dei Caduti di Rovereto.


organizzazione: Oriente Occidente in collaborazione con CID