Sopra le righe. Per una storia del libro dal Medioevo a oggi
Un corso che permetterà di osservare da vicino antichi codici miniati, incunaboli, manoscritti e curiosi volumi dei nostri tempi.
Ogni volta che propongo un incontro o una serie di incontri sulla conoscenza del patrimonio librario e documentario della città di Trento, avverto sempre molto forti e molto motivati - e da questo mi sento stimolata - il desiderio, la curiosità e l’urgenza di conoscenza che i cittadini mostrano di avere nei confronti del patrimonio culturale del proprio territorio, la cui condivisione avviene meno spesso di quanto si vorrebbe e si potrebbe.
A questi desideri e curiosità, però, cercherà di rispondere il corso presentato alla cittadinanza di Trento da parte del Museo diocesano e dalle istituzioni del Polo culturale Vigilianum (per il programma dettagliato si veda http://www.museodiocesanotridentino.it/Mediacenter/FE/media/sopra-le-righe-per-una-storia-del-libro-dal-medioe.html),
Da tempo il Museo Diocesano apre le proprie sale agli appassionati della storia del libro, ma per il 2016 la proposta è ancora più ricca e interessante grazie alla collaborazione con la Biblioteca Diocesana e con l’Archivio Diocesano. L’articolazione del percorso sulle tre sedi permetterà di conoscere un’ulteriore parte del patrimonio librario della città di Trento e dimostrerà come la diversa ‘natura’ degli enti ospitanti, sempre e giustamente sottolineata, quando viene messa a servizio di un obiettivo comune, non può che portare all’arricchimento della comunità.
Il percorso, dedicato a una storia del libro che va dal codice medievale al libro di oggi, permetterà l’avvicinamento e la conoscenza di oggetti antichi, di cui si potranno ammirare la bellezza e le particolarità, ma offrirà l’opportunità di osservarli quali strumenti, quali oggetti che accompagnavano la vita di persone che di diverso da noi hanno solo il tempo in cui hanno vissuto.
L’occasione offerta dalle preziosità dei codici del Museo e dalla ricchezza dei fondi della Biblioteca e dell’Archivio induce a proporre un cammino che permetterà, tappa per tappa, di sfogliare antichi codici liturgici nonché i pratici strumenti di lavoro dei canonici del Quattrocento, fino ai primi libri a stampa, gli incunaboli, per arrivare ai libri dei nostri tempi, dopo aver scoperto e osservato dal vivo i mutamenti degli oggetti, delle dimensioni, dei colori, dei contenuti, così come i cambiamenti vissuti dai lettori che li hanno avuti e li hanno per le mani.
Dopo molti anni di studio e di lavoro di didattica e di divulgazione, sono arrivata alla consapevolezza che il momento della condivisione è assai prezioso, per tutti: non è importante ricordare la data del primo libro a stampa, non è imparare a memoria come si preparasse la pergamena o come si allestisse un libro a stampa. Importante è capire il perché dei cambiamenti, in questo caso, delle forme dei libri, dei canoni di scrittura, di uso dei testi, perché rispecchiano la ricerca che l’uomo ha fatto e fa tuttora del modo più efficace per fr circolare le sue idee. Sono i cambiamenti che seguono le esigenze di un’umanità che con la parola scritta vuole imparare, vuole partecipare alla vita sociale e vuole anche esercitare un potere: nel Medioevo, così come adesso.
26/04/2016