“Epoche. Capolinea dei miti”
Sarà Mario Isnenghi l'illustre ospite della terza "Lezione di storia" domenica 18 ottobre alle 11 presso il Teatro Sociale di Trento.
“Epoche. Capolinea dei miti” è il titolo della terza lezione di storia “firmata” Laterza, domenica 18 ottobre alle 11 presso il Teatro sociale di Trento. Dopo il successo dei primi due appuntamenti, tocca al professor Mario Isnenghi sollecitare l'interesse del pubblico trentino, con una tematica che lega realtà e mitizzazione e che ha trovato nel corso della Prima guerra mondiale una cassa di risonanza di grande effetto.
La lezione prende le mosse dal libro forse più conosciuto di Mario Isnenghi, “Il mito della grande guerra da Marinetti a Malaparte”, pubblicazione che risale al 1970 e ristampata nel 2014 nella quale l'autore passa in rassegna riviste dell'epoca, cartoline, fogli interventisti, ma soprattutto i diari di trincea e la letteratura sulla guerra e in questa sterminata produzione ricostruisce gli atteggiamenti di molti intellettuali e i simboli che essi attribuivano alla guerra. Marinetti, Malaparte, Gadda, d'Annunzio, Soffici, Jahier, Malaparte, solo per citare i più conosciuti: nei loro scritti bellici si ritrovano sentimenti e ideologie, che presentano di volta in volta la guerra come igiene del mondo, momento rigeneratore per l'umanità, o, addirittura, antidoto alla lotta di classe.
Un libro che l'autore definisce «controcorrente» all'epoca (infatti suscitò un ampio dibattito) e lo è anche oggi, perché va a sviscerare motivazioni e valori attribuiti al conflitto, che tendevano a mitizzare il combattimento, la morte, il gesto eroico in una prospettiva nuova rispetto alla storiografia classica. E lo fa, come dicevamo, soprattutto attraverso le testimonianze “personali” dei protagonisti dell'epoca, innovando il modo di fare storia e di descrivere la guerra sino allora maggioritari.
Il risultato finale è un'indagine profonda sul senso dei miti legati al concetto di conflitto bellico. E qui si ritorna al titolo di questa terza lezione e si scopre come l'idea di guerra propagata attraverso il mito non è nulla di irrazionale, ma, al contrario, qualcosa di razionale e premeditato. Il modo per accreditare e rafforzare anche un'idea di “nazione” che si sviluppò appunto fra le trincee grazie a giornali e pubblicazioni e che poi trovò compiutezza, a fine guerra, diventando il vessillo dei movimenti di mobilitazione di massa protagonisti degli anni seguenti.
La lezione sarà introdotta dal provveditore del Museo storico italiano della guerra di Rovereto Camillo Zadra.
Mario Isnenghi è professore emerito dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, ed ha insegnato nelle Università di Padova e Torino. È presidente dell’Istituto veneziano per la storia della Resistenza e della società contemporanea e direttore di “Venetica”.
Tra le sue opere, pubblicate presso i maggiori editori e più volte ristampate: “Il mito della grande guerra da Marinetti a Malaparte”, “Le guerre degli italiani”, “L’Italia in piazza”, “La tragedia necessaria. Da Caporetto all'8 settembre”, “La Grande Guerra 1914-1918”(con G. Rochat), “Garibaldi fu ferito. Il mito, le favole”. Ha diretto per UTET l’opera in sette volumi “Gli italiani in guerra. Conflitti, identità, memorie dal Risorgimento ai nostri giorni”.
Per la casa editrice Laterza è autore di “Breve storia d'Italia ad uso dei perplessi (e non)”, “Storia d’Italia. I fatti e le percezioni dal Risorgimento alla società dello spettacolo”, “Dalla Resistenza alla desistenza. L’Italia del “Ponte” (1945-1947)”e “Novecento italiano (con altri Autori)” e curatore dei tre volumi dei “Luoghi della memoria”, di cui è stata edita una traduzione francese.
Ingresso libero e gratuito fino ad esaurimento posti
I biglietti potranno essere ritirati dalle ore 10.00 presso la biglietteria del teatro
#LezionidiStoria
13/10/2015