Non ancora Italia. Temi risorgimentali dell'arte in Trentino
Prorogata fino al 9 ottobre la mostra in Torre Vanga a Trento dedicata al 150° dellUnità dItalia
NON ANCORA ITALIA.
Temi risorgimentali dellarte in Trentino
Un percorso espositivo attraverso la produzione artistica dellepoca per illustrare vicende e protagonisti trentini partecipi dei fermenti risorgimentali
La mostra, proposta dalla Soprintendenza per i Beni Storico artistici in omaggio al 150° anniversario dellUnità dItalia e allestita in Torre Vanga, sarà prorogata fino al 9 ottobre. Visto lapprezzamento del pubblico si è ritenuto opportuno prolungare i giorni di apertura , anche per dare lopportunità alle scuole di visitare questa interessante esposizione che, seppur di contenute dimensioni, è ricca di spunti ai fini didattici. Il percorso espositivo infatti mette in luce un particolare spaccato culturale, forse non del tutto noto, della complessa realtà trentina tra la seconda metà dellOttocento e i primi anni del Novecento.
Le opere esposte, rappresentative del momento storico e di alcuni suoi protagonisti, mostrano visivamente i sentimenti di quella parte della popolazione trentina che coltivava litalianità in un territorio ancora appartenente allImpero.
Sono presenti i ritratti di personaggi di spicco che vissero e parteciparono con convinzione agli avvenimenti dellepoca e le opere di artisti che aderirono con passione allideale dellunità come lo scultore Andrea Malfatti, fervente irredentista con il quale lo stesso Garibaldi intrattenne un rapporto epistolare. Vengono poi trattati episodi altamente significativi della storia trentina quali linvasione garibaldina del 1866, nel corso della III Guerra dIndipendenza italiana, e la celebre battaglia di Bezzecca.
Altrettanto emblematico in questo contesto il concorso bandito nel 1884 dal Municipio della città per la realizzazione del monumento a Dante, teso a dimostrare litalianità del Trentino anche in campo culturale. Vengono inoltre esposte opere di artisti dei quali era riconosciuta ladesione agli ideali di unificazione allItalia e di altri che celebrarono lannessione del Trentino al Regno dItalia dopo la prima Guerra Mondiale.
La mostra è aperta con orario continuato dalle 10 alle 18 (lunedì chiuso) ed è ad ingresso gratuito.
La mostra inizia al piano terra con due grandi sculture di Andrea Malfatti (1832-1917), Lattesa e Roma liberata. Le due personificazioni allegoriche furono gravemente danneggiate e nascoste sottoterra dai soldati austroungarici a causa del loro chiaro significato politico: lomaggio alla regina Margherita, rappresentata dal fiore stretto nelle mani della prima e la conquista della capitale da parte del giovane Regno.
Al primo piano apre il percorso il poco noto ritratto di Antonio Rosmini, del pittore milanese Luigi Zuccoli. Il sacerdote e filosofo roveretano fu infatti partecipe delle vicende risorgimentali, tanto da pubblicare nel 1848 il discorso sull Unità dItalia che afferma il sistema di governo federalista quale soluzione migliore per lItalia unita. Da segnalare poi il notevole gruppo di ritratti inediti della famiglia Thun, realizzati dal pittore e patriota trentino Ferdinando Bassi (1816-1883). Qui rappresentati troviamo esponenti di primo piano della famiglia, la contessa Violante Martinengo Cesaresco Thun, il suo unico figlio Matteo e la seconda moglie di questi, Carolina Arsio, personaggi che condivisero gli ideali risorgimentali dellartista. Fulcro della sala è il magnifico gruppo scultoreo raffigurante Garibaldi e Vittorio Emanuele II a cavallo di Andrea Maffei, appartenente alla Fondazione Museo Storico del Trentino, sullo sfondo del quale troviamo una breve campionatura dellepopea garibaldina legata alla storica battaglia di Bezzecca. Sicuramente interessante in questa sezione, per il particolare taglio prospettico, è il dipinto del veneziano Giulio Carlini raffigurante Giuseppe Garibaldi a Bezzecca, recentemente acquisito dalla Provincia autonoma di Trento. Altro importante nucleo di questa sala è rappresentato dalle opere della collezione di Andrea Maffei, grande organizzatore di celebri salotti culturali, confluite per volontà testamentarie alla famiglia De Lutti di Riva del Garda.
Nello stanza successiva trovano spazio le opere dedicate a Dante, simbolo di italianità nella Trento irredenta. È qui esposto un vigoroso busto in marmo di Carrara di Andrea Malfatti del 1865, realizzato per la città di Trento e tuttora conservato nella Biblioteca comunale, e due bozzetti proposti dallo stesso artista per il concorso per il monumento a Dante, vinto però da Cesare Zocchi e inaugurato nel 1896. Una vera curiosità in questa sezione è rappresentata dalla sontuosa cornice in ottone e smalti che racchiude la fotografia depoca del monumento, dono del Trentino per le nozze di Vittorio Emanuele III ed Elena di Savoia.
Chiude la mostra una saletta con tre opere emblematiche dellannessione allItalia, ideale compimento delle vicende risorgimentali e dellunità nazionale. Sono qui esposti il Dittico della cerimonia dellannessione della Venezia Tridentina allItalia di Alcide Davide Campestrini e le due cere raffiguranti Cesare Battisti Apostolo e Martire di Arrigo Minerbi, scultore prediletto di Gabriele dAnnunzio, nonché la monumentale Sentinella al Brennero di Oddone Tomasi.
Lesposizione viene realizzata nellambito del progetto Le collezioni del Mart a Torre Vanga 2011-2012.
organizzazione: P.A.T. Soprintendenza per i Beni Storico-artistici di Trento - in collaborazione con Mart Museo di Arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto