Il fronte immobile

Mostra

Tra il 1915 e il 1918 il fronte italo-austriaco venne sistematicamente fotografato - su richiesta dei Comandi italiani - dalle Squadre fotografiche del Genio Militare, che documentarono attraverso migliaia di grandi immagini il territorio interessato dalle operazioni belliche.
In questa mostra il Museo della Guerra di Rovereto presenta 13 panorami, formati da 71 grandi fotografie, relativi al settore presidiato dalla 1ª Armata, compreso tra il Monte Baldo ad ovest e il Cimone d'Arsiero ad est. Assieme alle immagini è esposto anche un esemplare delle gigantesche e delicate attrezzature fotografiche utilizzate all'epoca, che l'Istituto Storico e di Cultura dell'Arma del Genio di Roma ha cortesemente prestato per l'occasione.
Con l'aiuto di immagini come queste, oltre che di foto aeree e di plastici, i comandi militari studiavano nei più minuti dettagli il territorio del fronte, mentre gli osservatori si esercitavano a rilevare gli indizi della presenza nemica, a riconoscere la consistenza degli apprestamenti, l'efficacia dei bombardamenti e le possibili linee di penetrazione e di sfondamento.
Ancora oggi, come negli anni della guerra, la paziente lettura di queste foto permette di osservare buona parte della linea austro-ungarica, della "terra di nessuno" e dell'organizzazione militare e logistica dell'esercito italiano: trincee, baraccamenti, comandi, strade, teleferiche, acquedotti, perfino qualche gruppo di soldati di riposo.
Su questa parte del fronte, la guerra in alta montagna fu straordinariamente dura anche in periodi di ridotte operazioni, quali furono gli anni 1917-18. Sul Pasubio e sulle montagne circostanti, i comandi austriaci inseguivano l'occasione propizia, lo sbilanciamento repentino, il risultato - imprevisto e localizzato - in grado di produrre esiti finalmente decisivi, franamenti improvvisi del fronte italiano, cedimenti a catena. Ma le campagne di rilevazione fotografica come questa servivano anche a prevenire eventuali intenti offensivi. E a questo servì la ricognizione fotografica qui presentata.


organizzazione: Museo Storico Italiano della Guerra

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