Franco Damonte
La verità dei volti e dei corpi nella pittura di Franco Damonte
La pittura di Franco Damonte colpisce subito la nostra attenzione sia per la coinvolgente vivacità dell'impasto coloristico sia per la carica emotiva che anima le forme
rappresentate.
Queste forme inseguono il volto e il corpo della donna e li rappresentano come una sorta di pellicola impressionabile al punto che ci appaiano sempre in una misteriosa duplicità. E' proprio questo doppio che l'artista porta in superficie sulla tela cercando di raccontare la contraddizione e l'ambiguità che non solo porta dentro di sé, ma che ogni volto ed ogni corpo porta con sé.
Le suggestioni che la pittura di Gauguin ha prodotto sullo sguardo e sulla mano di Franco Damonte probabilmente sono da interpretare semmai come un pretesto (peraltro molto amato), un'occasione per dare libero campo proprio a quella duplicità pirandelliana o freudiana che sia (e non è la stessa cosa), che l'artista sente urgente rappresentare.
Non vi è dubbio che questi volti e questi corpi così ricchi di vita sensoriale vanno alla fine a costituire un percorso cominciato dall'incrocio di esigenze tecniche e di esigenze sentimentali e costituiscono, per usare un'immagine heideggeriana, un intrico di "sentieri interrotti", che ora si uniscono e ora si rompono nel bosco della vita e della conoscenza.
Un filosofo straordinario come Levinas ci ha parlato della "verità" dei volti e noi potremo aggiungere ad essa anche la verità dei corpi nel senso che non può esserci verità al di fuori della resistenza e magari della stessa opacità di essi; la verità insomma non può darsi come una fuga dal corpo.
Per questo la pittura di Franco Damonte è una pittura di stringente attualità e non può essere confinata nel perimetro di un suggestivo esercizio.
Assume le caratteristiche di una ricerca a tutto tondo, originale e disincantata rispetto anche ai flussi più consueti della pittura che ci vediamo attorno.
Prof. Mario Cossali
organizzazione: Studio d'arte Andromeda