Dentro la conchiglia. I Molluschi alla conquista della Terra
Chi di noi, almeno una volta, non ha raccolto e messo in tasca una conchiglia, sognando di portare con sé un pezzetto di mare per sentirne il suono, o semplicemente per ammirarne la bellezza di forme e colorazioni? Proprio ai produttori delle conchiglie, i Molluschi, è dedicata la mostra temporanea aperta a Trento al Museo Tridentino di Scienze Naturali, dal 14 giugno 2003 al 25 gennaio 2004, dal titolo significativo e curioso, Dentro la conchiglia
I Molluschi alla conquista del mondo.
Una mostra in sintonia con la stagione estiva, consapevoli che lincontro con il mare, anche quello delle vacanze, diventa un gesto quasi rituale con il quale avvicinarsi al mondo dellacqua e alle sue connotazioni di spazio sconfinato, ignoto, esplorazione e talora esotismo.
A dimostrazione di ciò viene spontaneo ricordare che la conchiglia è presente nella storia e nella cultura fin dai tempi della preistoria. Il suo ritrovamento in siti e villaggi anche molto distanti dal mare testimonia linclinazione dellUomo a raccoglierla e conservarla, creando delle raccolte che richiamano le radici della storia del collezionismo - quasi dei piccoli musei domestici di storia naturale della conchiglia.
Unesposizione di molluschi e conchiglie che si snoda lungo un percorso intrigante e di grande fascino. Una mostra che si rivolge a tutti dallappassionato al curioso proponendo per la prima volta in Italia una raccolta così vasta di tutte le principali famiglie macroscopiche di Molluschi che producono conchiglie: più di 100 sono quelle esposte e declinate secondo le loro curiose particolarità e caratteristiche. La mostra sottolinea la valenza estetica delle conchiglie e lenorme quantità di manufatti realizzati con esse, proponendosi di avvicinare il pubblico alla natura anche attraverso lo stupore.
Il percorso espositivo si sviluppa seguendo il filo di tre unità tematiche: I Molluschi alla conquista dello spazio, del tempo e dellUomo, attraverso la lettura rispettivamente della biologia, geologia, antropologia e archeologia.
Nella prima parte, lunità spazio vuole portare il visitatore ad unesplorazione dei principali processi biologici che stanno dietro la genesi delle conchiglie e dei successi dei loro occupanti. Si potranno scoprire in prima persona le differenti forme di queste specie animali toccando con mano grandi modelli e interagendo con un acquario che riproduce lambiente di scogliera con molluschi vivi, da toccare ed osservare al microscopio. Il riconoscimento delle diverse categorie di conchiglie e la scoperta delle tappe che hanno contraddistinto la conquista dei vari ambienti del pianeta sarà facilitata da alcune postazioni interattive che, tra laltro, indurranno alla ricerca delle forme corrispondenti presenti in mostra. Un terrario esporrà dal vivo gli esemplari delle più grandi specie di molluschi terrestri.
Nella seconda parte, attraverso la comparazione di conchiglie viventi ed antenati fossili, lunità tempo introduce il tema della persistenza delle strutture corporee dei Molluschi nel tempo geologico, evidenziando le linee vincenti e gli elementi di debolezza del processo evolutivo di queste specie animali. Gli abbondanti depositi di fossili ritrovati in ambiente dolomitico, rappresentati dai significativi esemplari provenienti dal museo di Cortina dAmpezzo, costituiscono uno degli aspetti strettamente legati al patrimonio naturalistico alpino.
Ricordiamo che il catalogo della mostra, edito dal Museo Tridentino di Scienze Naturali, è un accurato e piacevole strumento di consultazione (pp. 447 prezzo 38,00), ricco di splendide immagini che va ad affiancare lapprezzato manuale di riconoscimento dei molluschi, pubblicato per lapertura della mostra nello scorso giugno
Lultima unità tematica, la conquista dellUomo sviluppa una panoramica dei molteplici ambiti in cui i Molluschi, o meglio il loro involucro solido, hanno lasciato traccia nelle civiltà vicine e lontane nel tempo e nello spazio. In mostra un ricchissimo campionario di reperti antropologici provenienti dalle collezioni di oltre 20 musei italiani, francesi e svizzeri raccolti da leggendari esploratori e geografi. Tra tutti, gli oggetti raccolti da James Cook sollecitano la fantasia e ricordano gli avventurosi viaggi di esplorazione.
Il millenario rapporto dellUomo con le conchiglie viene inizialmente percorso a ritroso, tra storia e preistoria, Europa e resto del mondo, alla ricerca dei punti di contatto nei viaggi desplorazione, nella percezione estetica e nelle attribuzioni simboliche. Tra gli oggetti esposti, notevoli sono una straordinaria maschera con acconciatura di columbelle proveniente dallAngola, le trombe usate dai monaci tibetani, le impressionanti maschere dellAfrica e della Nuova Guinea e, per la parte storico-artistica europea, il tavolo di pietre dure e il corrispondente dipinto ad olio provenienti dallOpificio delle Pietre Dure di Firenze, il rinomatissimo istituto di conservazione e restauro di opere darte lapidee.
Ricordiamo che il 19 settembre 2003 sarà inaugurata la parte archeologica della mostra, dedicata alluso delle conchiglie nella Preistoria. Per la prima volta viene presentato un insieme di preziosissimi reperti tra i quali una emblematica ciprea inserita in un manufatto del VI sec. a.C. (conservata al Museo Archeologico di Strasburgo) e una fibula ornata di cipree della protostoria appenninica (proveniente dal Museo Nazionale Archeologico di Ancona).
Lesposizione non poteva trascurare un richiamo al ruolo economico ed alimentare dei Molluschi nelle società contemporanee; un immediato rimando alla quotidianità affronta poi temi quali la conservazione delle specie, la tutela della biodiversità e le disposizioni internazionali per la sua salvaguardia.
Da non perdere la suggestiva passeggiata tra gli scheletri che accompagna il visitatore lungo un percorso evocativo: camminando su un tappeto di conchiglie è possibile ammirare una galleria di grandi radiografie che mette in luce la straordinaria bellezza e regolarità della struttura interna dei nicchi di alcuni molluschi.
La mostra è arricchita attualmente dall'esposizione dell'artista Sandra Tofanari SPECCHI CONCHIGLIOGRAMORFI esperimenti grafici su vetro di radiografie conchigliari
Specchi e conchiglie, oggetti considerati tipicamente femminili, con simbolismi diversi ma accomunati dalla bellezza sono le opere che l'artista Sandra Tofanari propone nell'ambito della mostra temporanea Dentro la conchiglia.
Gli specchi riproducono l'avvolgimento a spirale delle conchiglie attraverso l'incisione di lastre di vetro, a partire da immagini elaborate da Enrico Giovenzana e Giorgio Barletta, con un procedimento che associa radiografia e tecnica fotografica. L'indagine dell'artista sulla conchiglia va al di là di del semplice sguardo per ammirarne bellezza e rarità e si rivolge alla conoscenza dell'interno più segreto, cioè della sua architettura, privata del suo materiale naturale per poterla apprezzare come se fosse trasparente. L'immagine radiologica della conchiglia permette di avvolgere la fantasia nel labirinto delle spire e osservare la grande armonia di una delle più straordinarie soluzioni architettoniche create dalla natura. L'artista, attraverso un paziente lavoro di erosione del vetro, traccia le volute del Nautilus pompilius, del Melo melo o del Ficus comunis e opera successivamente sulla parte incisa sigillandola con argentatura, che la rende specchiante e riflettente. La preziosità della natura si trasforma per opera di Sandra Tofanari in preziosità d'arte, dove è possibile specchiarsi e ritrovarsi.
organizzazione: Museo Tridentino di Scienze Naturali