Dacia Manto. Wood seer

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In tutti i suoi lavori Dacia Manto dona vita ad una realtà al limite dell'artificiale, frutto di uno studio approfondito sulla natura esternamente percepita, ma intimamente esperita. Si può parlare di una ecologia del segno e del disegno, non solo nel senso del soggetto, ma anche per la scelta dell'artista di utilizzare e reinterpretare materiali semplici, poveri e immediati: la carta, la grafite, reperti o altri materiali scovati in natura.

Nella pratica artistica di Dacia Manto il disegno è l’elemento naturale di un’azione che riflette sul momento generativo dell'atto artistico: un laboratorio aperto, un cantiere mutevole, un rifugio precario, uno spazio intimo e un luogo libero del divenire. Un gesto critico, potenzialmente sovversivo, da cui prendono origine e forza anche le installazioni, i video e le sculture dell’artista.
Wood seer - letteralmente “veggente del bosco” - è il titolo di una scultura fragile, sempre sul punto di collassare, fatta di carte assemblate, intagliate e disegnate; una sorta di vegetazione aerea, sospesa e precaria che dà il titolo al nuovo progetto espositivo per la sua prima mostra personale alla Paolo Maria Deanesi Gallery di Rovereto.
In tutti i suoi lavori Dacia Manto dona vita ad una realtà al limite dell'artificiale, frutto di uno studio approfondito sulla natura esternamente percepita, ma intimamente esperita. Si può parlare di una ecologia del segno e del disegno, non solo nel senso del soggetto, ma anche per la scelta dell'artista di utilizzare e reinterpretare materiali semplici, poveri e immediati: la carta, la grafite, reperti o altri materiali scovati in natura.
Il disegno è spesso il tentativo di rappresentare, mappare, misurare lo spazio, in tutti i casi il modo di pensare e costruire un luogo libero, aperto, mutevole, di radicale autonomia. Costruire un luogo, infine, è anche fare scultura. Geomantica è una sorta di tana che prende forma lentamente sotto gli occhi dello spettatore. Una scultura in perenne trasformazione, in cui i dettagli, sempre mutevoli, fioriscono sulla superficie come muschi o licheni.
Dacia Manto ha esposto in numerosi spazi pubblici (MART di Rovereto, PAV di Torino, MAR di Ravenna, PAC di Milano, GCAC di Monfalcone, Pecci di Prato, MAGA di Gallarate, MAM di Saint Etienne, La Strozzina a Firenze...) e privati in Italia e all'estero. Nell'anno 2011 ha vinto con l'opera video Planizaria il Premio Acea-Ecoart a Roma e con l'opera video Asterina il Premio Aletti ad ArtVerona.

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