ArteAlCentro
2003 Tommy
2004 Trepperdue
2005 "Onde e frequenze"
2007 ArteAlCentro
"I senzatetto dell'amore" e "Ballata in rosso"
Regia Francesco di Ghilardi
Coordinamento generale di Carmine Ragozzino
Musica, recitazione, video e sorprese in due spettacoli che sono la sintesi di affollato, faticoso, divertente incontro di capacità ed entusiasmi. La strada imboccata non si ferma più. La carta offerta dal Comune di Trento Assessorato Politiche Giovanili e dal Centro Santa Chiara - ai ragazzi che vogliono sperimentare l'intreccio delle arti facendosi "misurare" dal pubblico è diventata una strada "maestra". Ogni volta si azzarda un po' di più, anno dopo anno il gruppo cresce, cambia, cerca sfide. E le propone al pubblico che in questi anni ha dimostrato di capire e apprezzare il messaggio riempiendo i teatri.
I senzatetto si infilano dentro le pieghe della più suggestiva, significativa, musica italiana senza tempo. Ballata in rosso gioca con Poe e con la tecnologia, in un live show tra teatro classico e futuro.
8 maggio 2007
Teatro Sociale
I senzatetto dell'amore
Una riflessione semiseria sull'amore attraverso la canzone italiana dal '60 ad oggi
Frammenti letterari tratti da: A. Albanese, S. Benni, M. Ophuls, C. pavese, T. Williams
Musiche di: L. Battisti, V. Capossela, A. Celentano, F. De Andrè, I. Fossati, D. Vergassola, E. Ruggeri e altri
11 giugno
Teatro Sociale
Ballata in rosso
Rincorrendo e sognando Poe
Biglietti in vendita presso:
Casse Rurali Trentine convenzionate in orario di sportello
Cassa del Teatro Auditorium dalle ore 10.00 alle ore 19.00 dal lunedì al sabato, ed unora prima dello spettacolo
Cassa del Teatro Sociale dalle ore 16.00 alle ore 19.00 dal lunedì al sabato
Note di "regia"
Attraverso le immagini mi interessa soprattutto trasmettere emozioni e sensazioni.
Questo è uno dei presupposti fondamentali con cui approccio i lavori e i progetti che affronto.
L'altro presupposto di base è che il risultato finale deve essere un lavoro di gruppo, una collaborazione che permetta ad ognuno di esprimere la parte migliore e più creativa di sè, attraverso i mezzi e gli strumenti a propria disposizione.
Oggi la tecnologia è alla portata di tutti e tutti possono fare cinema, video, spettacolo. Ma proprio per questo credo stia radicalmente cambiando la figura del "regista"; non più un essere supremo ed infallibile, ma un individuo che gestisce la disciplina di un gruppo, collezionandone e filtrando idee e spunti. Il regista diventa un maestro, un coordinatore; l'individualismo è destinato al fallimento.
Le tre fasi di un lavoro (pre-produzione, produzione e post-produzione) dovrebbero inoltre seguire alcune regole base che possano arricchire la creatività di chi si trova a lavorare con budget ridotti o irrisori, per non farlo sentire un "artista" di serie inferiore.
Queste sono alcune delle regole principali di lavoro che mi sono dato sull'esperienza di diversi anni:
Sfruttare al massimo ed al meglio le location naturali.
Utilizzare la ripresa diretta del suono per risparmiare su costosi doppiaggi.
Scegliere l'utilizzo del colore o del b/n anche e soprattutto in funzione dell'effetto che si vuole ottenere. Una fotografia in b/n sebbene necessiti di molta più cura tecnica, risolve molti contrasti cromatici fastidiosi per l'occhio dello spettatore.
Bilanciare l'utilizzo di filtri in fase di shooting, con le colorizzazioni in post-editing.
Lasciare margine alla fantasia dello spettatore: non tutto va mostrato e spiegato dettagliatamente.
Il rapporto tra musica ed immagine è fondamentale: tutti ne hanno sensazione anche, inconsciamente, non musicisti e non videomaniaci.
Didascalismo e ipersimbolismo sono due estremi che nuociono alla creatività.
I generi sono un'invenzione dei critici; lo stereotipo andrebbe usato solo come citazione.
Dare grande importanza al montaggio può significare impostare lo shooting nel modo migliore. Come diceva il grande Kubrick: "Tutto ciò che precede il montaggio è solo un modo di produrre del materiale da montare".
Non avere paura di riprese a mano un po' sporche: "Una macchina da presa su un cavalletto è senza pietà. Se invece è tenuta a mano, quando io respiro, la mdp respira con me". Così diceva Herzog e a volte, in determinate situazioni, lo spettatore ha bisogno di "entrare" nell'inquadratura.
Francesco Ghilardi
organizzazione: Comune di Trento Assessorato Politiche Giovanili - Centro Servizi Culturali S. Chiara