Rocca di Riva
Una fortezza circondata dalle acque per la difesa della città
La città di Riva del Garda, cinta sui lati ovest, nord ed est da un perimetro murario eretto fra la fine del XII e l’inizio del XIII secolo, era presidiata lungo il lato meridionale affacciato sul lago dalla torre Apponale e da una seconda possente torre, costruita in grandi conci lapidei al di sopra di uno scoglio roccioso. Presumibilmente a partire dalla metà del Trecento, a quest’ultima struttura – che forma oggi la base dell’attuale mastio della Rocca – venne ad aggiungersi un corpo fortificato quadrilatero con torri angolari e una corte interna, interamente circondato dalle acque del lago, secondo un modello planimetrico estraneo all’area trentina e comparabile invece a esempi tipici della pianura italiana. Indicata nei documenti come castrum novum (per distinguerla dal castrum veterum di Riva, oggi completamente scomparso e non localizzabile con certezza), nel primo Quattrocento la fortezza fungeva da sede per la guarnigione militare e i capitani della città, nominati prima dal duca d’Austria e in seguito dai principi vescovi di Trento. Nel 1440, Riva e il Sommolago passarono sotto il dominio veneziano, rimanendovi fino al 1509. Le descrizioni rimasteci della Rocca in epoca veneziana alludono a un complesso sistema fortificato, protetto da due cinte murarie con due ponti levatoi.
Dopo la fine della dominazione veneziana, la Rocca mantenne il ruolo di principale presidio militare del principato vescovile di Trento nel Sommolago. Durante il vescovato di Bernardo Cles (1514-1539) furono compiuti importanti lavori di ammodernamento, di cui oggi permane testimonianza nei notevoli frammenti di decorazioni affrescate rinvenuti all’interno del complesso e databili fra il 1535 e il 1539. Ulteriori lavori, tesi a trasformare la fortezza in residenza, furono compiuti sotto il principe vescovo Cristoforo Madruzzo (1539-1567), e ancora ai primi del Seicento per iniziativa del capitano Gianangelo Madruzzo.
Nella seconda metà del XIX secolo, venuta meno la funzione difensiva e residenziale dell’età di antico regime, la Rocca fu adibita a caserma e fu oggetto di drastici lavori che, pur mantenendone il perimetro e i volumi principali, apportarono sostanziali trasformazioni fino a conferirle l’aspetto odierno. In particolare furono abbassate le torri angolari, fu completamente ricostruita l’ala meridionale, furono inseriti gli scaloni e uniformati gli elementi strutturali interni.
La Rocca di Riva è oggi la sede del MAG Museo Alto Garda, principale istituto deputato alla conservazione e alla valorizzazione dei beni culturali del territorio altogardesano.
Luca Gabrielli, Soprintendenza per i beni culturali
Note sull'accessibilità del sito
Parco in porfido, acciottolato ed erba (panchine alte 45 cm). Cortile interno in acciottolato e palco raggiungibile con rampa di 262 cm (pendenza 3.9%). I servizi igienici indicati sono al piano terra, all’interno wc con incavo e maniglione sul lato dell’accostamento. Altri servizi igienici attrezzati al primo piano (189x205 cm, maniglioni verticali ai lati del wc alto 54 cm) all’interno del MAG Museo Alto Garda.
Rilevazioni eseguite dal personale della Cooperativa HandiCREA