Lo scoppio del conflitto ed il periodo della neutralità italiana

05/09/2014 Administrator User
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Lo scoppio del conflitto ed il periodo della neutralità italiana
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L'attentato di Sarajevo del 28 giugno 1914 contro l'arciduca Francesco Ferdinando portava all'ultimatum austro-ungarico inviato alla Serbia il 23 luglio, seguito dalla dichiarazione di guerra il giorno 28. Immediatamente scattava la rete delle alleanze dando al conflitto dimensioni europee: la Germania il 1° agosto dichiarava le ostilità alla Russia che aveva mobilitato l'esercito ed il 3 alla Francia provocando, con la violazione della neutralità belga, l'entrata in guerra della Gran Bretagna contro la Germania il 5 agosto. L'Italia il 3 agosto aveva notificato la propria neutralità ai sensi della Triplice in quanto l'Austria risultava l'attaccante, non l'attaccata.
Il 31 luglio l'imperatore austriaco ordinava la mobilitazione generale dell'esercito e la leva in massa dai 21 ai 42 anni, estesa nel novembre dai 20 ai 50. Dal Tirolo vennero inviati al fronte nove reggimenti nei quali, durante la guerra, furono presenti all'incirca 60.000 trentini. Costoro, destinati a combattere in Galizia e sui Carpazi, si trovarono al centro di violente e sanguinose battaglie che costarono, nel primo anno di guerra, parecchi feriti ed oltre 7.000 morti. Abbastanza consistente fu anche il fenomeno di darsi volontariamente in prigionia ai russi per sfuggire al massacro. Un calcolo complessivo relativo all'intera durata del conflitto fa assommare i caduti trentini nell'esercito austriaco a più di 8.000, 14.000 i feriti e 12.000 i prigionieri.
La guerra ebbe immediate ripercussioni sulle popolazioni civili, non più difese nelle sedi istituzionali data la chiusura della Dieta e del Parlamento. La leva in massa privava il Trentino di una parte consistente delle forze lavoratrici con grave compromissione di tutti i settori produttivi, ed in particolare di quello agricolo destinato a passare in mani femminili. Iniziava poi il drenaggio di denaro attraverso la sottoscrizione forzosa dei prestiti di guerra, ben otto dal novembre 1914 al 1918, con un prelievo globale, Ampezzano compreso, di 210.000.000 corone.
Appena scoppiate le ostilità gli irredentisti videro profilarsi l'occasione per il passaggio del Trentino all'Italia, tanto che già l'8 agosto Cesare Battisti, Giovanni Pedrotti e Guido Larcher inviavano un Indirizzo a Vittorio Emanuele III per sollecitare l'entrata in guerra a riscatto dei territori italiani oltre confine. Prendeva il via in questo modo la campagna interventista e iniziava il fuoruscitismo da parte degli esponenti del movimento nazionale, un gruppo esiguo ma ben determinato a premere sul governo del regno. A sostegno dei profughi si costituiva a Milano la Commissione dell'emigrazione trentina che agiva accanto al Circolo trentino ed in collaborazione con le Commissioni di patronato e di altre associazioni patriottiche. Anche diversi giovani, soprattutto studenti degli istituti superiori, varcavano il confine allo scopo di arruolarsi volontari nell'esercito italiano nel caso fosse scoppiata l'auspicata guerra.
Ma nel Trentino le popolazioni, tendenzialmente fedeli alla monarchia asburgica, non erano sfiorate dall'idea di un mutamento dei confini statali, tanto che Alcide Degasperi, parlando nel settembre 1914 con l'ambasciatore austriaco a Roma, osservava come, nel caso di un plebiscito, il 90% dei cittadini avrebbe optato per l'Austria.

Da
28/06/1914
A
30/09/1914
Personaggi
Degasperi Alcide , Vittorio Emanuele III , Pedrotti Giovanni , Larcher Gudo , Battisti Cesare
Codice
48726
codici_personaggi_as_text
50413-50502-50513-50682-50754
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Degasperi Alcide Personaggio Attributo ( Personaggi )
Larcher Gudo Personaggio Attributo ( Personaggi )
Pedrotti Giovanni Personaggio Attributo ( Personaggi )
Vittorio Emanuele III Personaggio Attributo ( Personaggi )
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