Tenerezza. Un insolito stato di grazia

Domenica 15 marzo andrà in scena al Teatro “Cuminetti” di Trento uno spettacolo con dibattito tematico sul tema dell'autismo e della difficoltà relazionale

Teatro

Tenerezza
Un insolito stato di grazia
Scritto e diretto da Lauro Versari

Lo spettacolo in cartellone al “Cuminetti” di Trento nel pomeriggio di domenica 15 marzo rientra in quel settore dell'arte scenica definito “teatro sociale”, dove il riferimento non è ovviamente alla storica sala di Via Oss Mazzurana.

«Tenerezza», un testo drammaturgico di Lauro Versari che il Centro Servizi Culturali S. Chiara propone in collaborazione con il Comune di Trento, A.G.S.A.T. (Associazione Genitori Soggetti Autistici del Trentino Onlus) e C.S.A. (Cooperativa Sociale Autismo), rientra in quel genere di rappresentazioni che puntano a favorire una nuova politica dello stare insieme e ad avviare una nuova pratica di sostegno del disagio. Si punta a rafforzare una rete sociale fra le persone costruita sulla base della partecipazione, della creatività e della condivisione emotiva.

Lo spettacolo, che ha come tema centrale la ricerca dell’Altro, porta in scena due personaggi. Carmelo è un professore universitario cinquantenne che vive con il fratello  Peppuccio, malato al “Pensiero” e più giovane di lui di una decina d'anni, in un appartamento semi-deserto, vecchio e trascurato. Per intrattenere Peppuccio e per tentare di comunicare con lui, Carmelo ne asseconda le imprevedibili provocazioni, si lascia coinvolgere nei giochi e nei rituali che il fratello crea giorno dopo giorno. «Tenerezza», liberamente ispirato ai romanzi di Carmelo Samonà Fratelli (Einaudi 1978) e Il Custode (Garzanti 1983), è il racconto di un'esperienza estrema, testimonianza dell’incontro di due linguaggi in un serrato dialogo:  l'uno è articolato e metodico, l'altro  è invece quello della malattia, sfuggente e perentorio, virtualmente illimitato.

Scrive al riguardo l'autore e regista Lauro Versari: «Sono affascinato e spaventato dai pensieri di una persona che ritengo stimolante e diversa, dotata di un singolare coraggio e di un immenso spirito di adattamento provocatorio; la sua emozione, la sua ansia, la sua paura, il suo disorientamento, la sua ossessione, la sua tranquillità, mi hanno fatto scoprire la forza dei sensi e le differenze nascoste, nell’intrigo che esalta le sensazioni, la parola che si veste di Buio per rappresentarsi, l’emozione che cavalca la Luce per ritornare al Buio, la mente che memorizza il Buio e poi la Luce e ancora il Buio e poi la Luce e infine la Mente. Ho abbandonato il senso della vista “soverchiante”, quasi invadente, rispetto agli altri sensi. In un mondo fondato sull’immagine e sull’apparenza, il Buio mi ha dato l’opportunità di confrontarmi sull’essenziale che, il più delle volte, è proprio invisibile. Le sfumature, provocatrici di sorrisi, di parole, di percezioni, mi hanno fatto scoprire altri modi di comunicare e forse al riparo dalla Luce una ritrovata autenticità e tenerezza.»

Domenica 15 marzo saranno in scena, nei ruoli dei due fratelli, gli attori Gaetano Aronica (Carmelo)e Paolo Macedonio (Peppuccio). Sarà in sala nell'occasione anche l'autore e regista trentino Lauro Versari, che avrà modo così di ritornare nella sua città dove, all'inizio degli anni Settanta, mosse i primi passi in palcoscenico.  

Alla rappresentazione teatrale, che avrà inizio alle 17.30 con ingresso gratuito,  seguirà a partire dalle ore 19.00 un dibattito che sarà coordinato dal presidente dell'Associazione A.G.S.A.T. Onlus Roberto Oberburgher, dalla presidente della  Cooperativa C.S.A. Sabrina Dalpiaz e dalla dott.ssa Irene Colizzi

LAURO VERSARI

Nato a Trento, regista, attore e autore, inizia la sua carriera professionale scelto dal regista Luigi Squarzina, per il Teatro Stabile di Genova; collabora poi con  tanti altri  Teatri Stabili , nonché con moltissime compagnie private. Ha lavorato con i più importanti nomi del teatro italiano: Marco Sciaccaluga, Bruno Cirino, Tullio Solenghi, Eros Pagni, Virginio Gazzolo, Antonio Salines, Sergio Castellitto, Manuela Kustermann, Maurizio Scaparro, Pino Micol, Paola Pitagora, Mario  Scaccia, Lina Sastri,  Aldo Giuffrè, Leopoldo Mastelloni, Luca De Fusco, Magda Mercatali, Anna Mazzamauro, Lino Capolicchio, Mascia Musy.  Alternandosi tra il recitare, il dirigere e lo scrivere, si è maggiormente distinto per le sue regie-eventi e per l’uso spregiudicato e originale degli spazi di rappresentazione. Ricordiamo tra le più importanti: Solite difficoltà per un omicidio - La Passione di Maria M. - Cronache da un quotidiano sconquasso - Padiglione 28.  

Gli esordi di Lauro Versari fanno riferimento però a Trento e al Trentino dove, all'inizio degli anni Settanta, erano nate alcune compagnie giovanili che cercavano di uscire dalla tradizione interpretativa del teatro classico e di quello popolare (portata avanti rispettivamente dal GAD “Città di Trento” e dal Club Armonia) per affrontare l'allestimento di testi che facevano riferimento alla una nuova drammaturgia e, in particolare, a quello che veniva definito il “teatro dell'assurdo”. Versari lavorò in particolare con il gruppo N.F.T. – Nuova Formula Teatrale, fondato da Guido De Mozzi e diretto artisticamente da Maurizio De Giuliani. Si ricordano, fra gli altri, gli allestimenti di Finale di partita, Aspettando Godot e Atto senza parole di Samuel Beckett e La grande rabbia di Philipp Hotz di Max Frisch, andati in scena a Trento al Teatro S. Marco e al Teatro S. Pietro e a Rovereto al Teatro Zandonai.

 

A.G.S.A.T.

L'Associazione Genitori Soggetti Autistici del Trentino ONLUS (A.G.S.A.T.) persegue il proprio scopo di rispondere a esigenze di tipo riabilitativo sanitario-sociale per soggetti con autismo e/o con sindromi correlate, attraverso la creazione e implementazione della rete entro la quale la persona e la sua famiglia sono inserite. Un'associazione, quindi, che rappresenta un riferimento e che, al tempo stesso, raccoglie dati, informazioni, bisogni per formulare nel futuro programmi di intervento utili alla problematica dell'autismo.

Nel corso degli anni la problematica autistica in Trentino ha coinvolto sempre più utenti, familiari, scuole e centri educativi, tanto da richiedere un intervento coordinato tra l'attività delle associazioni di genitori, quelle del servizio pubblico e le iniziative del privato sociale. Dopo una prima fase in cui le famiglie tendevano a ricercare fuori provincia punti di riferimento qualificati e stabili, si è gradatamente offerto un servizio sul territorio trentino che oggi si sta completando in un progetto armonico, comprensivo di vari ambiti di intervento, rispetto ai bisogni dell'utenza. La sensibilità e l'iniziativa dei genitori li hanno spinti ad organizzare in sede locale servizi adatti alla diagnosi e cura dei soggetti autistici: bambini, adolescenti e adulti. A.G.S.A.T. è la prima realtà voluta dall'associazione dei genitori di Trento e ha sicuramente stimolato la Provincia a considerare l'Autismo come una realtà clinica e sociale complessa, che non può esaurirsi in un intervento singolo sul paziente, ma che richiede un'ampia collaborazione di persone e strutture, per dare una risposta realistica e coincidente con i bisogni del paziente e della famiglia. La Provincia, rappresentata dalle Politiche Sociali e dalle Politiche alla Sanità, ha accolto il bisogno delle famiglie rendendosi prontamente disponibile a sostenere in vari modi le richieste. L'iniziativa di Trento è iniziata con un centro a carattere prevalentemente sanitario, in quanto le esigenze primarie richieste dagli utenti orientavano gli operatori in questa direzione. Parallelamente a questa iniziativa, si è attivato a Rovereto, in collaborazione con Agsat e con l'Azienda Multiservizi di Rovereto, il gruppo di genitori di "Associazione Insieme", con lo scopo di fornire lo stesso intervento agli utenti del basso Trentino. Da gennaio 2008 AGSAT è subentrata all'Azienda Multiservizi di Rovereto nella gestione del Centro Servizi a Rete per l'Autismo e Sindromi Correlate.

L'Associazione A.G.S.A.T. ha struttura democratica e non ha scopo di lucro. Essa persegue esclusivamente fini di solidarietà nel campo dell'assistenza sanitaria e sociale, della ricerca scientifica, della formazione degli operatori, della tutela dei diritti civili e del miglioramento della qualità di vita a favore di persone autistiche e/o con sindromi correlate, affinché a tali persone sia garantito il diritto inalienabile ad una vita libera e tutelata, il più possibile indipendente nel rispetto della propria dignità e del principio delle pari opportunità. L'Associazione persegue il proprio scopo di rispondere ad esigenze di tipo riabilitativo sanitario-sociale per soggetti con autismo e/o con sindromi correlate, attraverso la creazione e implementazione della rete entro la quale la persona e la sua famiglia sono inserite. Un'associazione, quindi, che rappresenta un riferimento e che al tempo stesso raccoglie dati, informazioni, bisogni per formulare nel futuro programmi di intervento utili al miglioramento della problematica dell'autismo.

 

C.S.A.

In data 13 dicembre 2012, è nata la Cooperativa Sociale Autismo Trento, in sigla C.S.A. S.r.l., la prima cooperativa specifica per la patologia autistica e problematiche correlate in Trentino, e non solo. Da come è nata l’Idea della cooperativa ? Abbiamo pensato che molte persone, formate appositamente, con diverse metodologie, si potessero unire per creare una forza in Trentino. Siamo certi che i risultati si ottengano da una riabilitazione che privilegia una Diagnosi Precoce (oggi esiste la possibilità di diagnosticare l’Autismo entro i 24 mesi di vita!), accompagnata dalla progettazione di un percorso personalizzato, secondo un’ approccio multidisciplinare, garantito appunto da un gruppo di lavoro costituito da persone esperte nei vari ambiti.Crediamo che qualunque protocollo applicativo sui bisogni di cura, debba fare riferimento ad un approccio centrato sulla persona e sulla qualità di vita. I bambini e ragazzi che hanno già ricevuto una diagnosi, hanno bisogno di avere al proprio fianco professionisti che sappiano come agire, altrimenti i danni sulla persona saranno devastanti, anni che saranno persi nella “non crescita”. Dopo anni di formazione, è necessario riconoscere chi realmente ha la competenza professionale per “fare divers-abilmente” per l’Autismo, persone che stanno lavorando sul Territorio del Trentino, a fianco delle persone con Autismo.

Costi

Ingresso libero


organizzazione: Centro Servizi Culturali Santa Chiara - Comune di Trento - Associazione Genitori Soggetti Autistici del Trentino Onlus - Cooperativa Sociale Autismo