Tamburò
Teatro Ragazzi
Scappo a Teatro
Le Nuvole
Tamburò
Liberamente ispirato a Il Tamburo di Latta di Günter Grass
di e con Rosario Sparno
regia Paola Zecca
scene e costumi Pasquale Mellone
musiche Massimo Cordovani
disegno luci Riccardo Cominotto
sculture e decorazioni Antonello Furmiglieri e Fabio Lastrucci
scenotecnica Delehaye
sarta di scenaNuccia Albi Marini
"... c'era una volta un negoziante di giocattoli che si chiamava Markus.
Markus vendeva tamburi di latta laccati in bianco e rosso.
Lo hanno portato via e lui ha portato via con sè tutti i giocattoli del mondo".
È la storia di Oskar, un bambino kasciubo, ed è raccontata da Markus, un giocattolaio Kasciubo.
I Kasciubi, popolo realmente esistito e scomparso al termine della seconda guerra mondiale, sono qui raccontati mentre sono perseguitati dalla guerra e dai suoi soldati.
Cera quindi una volta un commerciante di giocattoli, Markus, che vendeva tamburi di latta laccati in bianco e rosso, attraverso i suoi giocattoli, ci racconta la storia di un popolo e, in particolare, la storia di un bambino. Una storia fatta dinseguimenti, nascondigli, circhi immaginari, dolcezze e crudeltà. Una storia di desideri: che desiderio può esprimere per il suo compleanno un bambino che non ha una terra dove vivere? Un bambino senza più voce che vorrebbe che qualcuno lo ascoltasse?
I Kasciubi sono abituati a camminare e a non disturbare. Sono un popolo che vive fra due grandi paesi in guerra, un popolo errante, che si difende fuggendo, camminando e cercando la pace un po più in là.
È una storia che, purtroppo, non finisce, così come non ha fine il cammino dei Kasciubi verso una terra tutta per loro. Il giocattolaio prima di rimettersi in viaggio con la sua nave di carta, regala al suo amico Oskar una piccola speranza: un tamburo di latta laccato in bianco e rosso, col quale far sentire a tutti la sua voce. Così un piccolo desiderio di un piccolo Kasciubo è esaudito: suonare tanto forte il suo tamburo da farsi sentire da tutti, finalmente ha una voce, rumorosa, scomoda e assordante ma che nessuno, ma proprio nessuno, potrà non sentire.
Approfondimenti
Da unopera letteraria a un testo teatrale per ragazzi, affascinati dal bellissimo libro di Grass ne abbiamo tratto alcuni punti chiave che ruotano intorno al diritto, sacrosanto e inviolabile, di avere una casa e una terra dove vivere in pace e dove poter giocare.
I Kasciubi rappresentano idealmente popoli, culture, lingue scomparse o che stanno scomparendo anche oggi nel civilissimo 2004. Quindi la Guerra e la Pace. I grandi hanno mille motivi per dichiarare guerra, ma se guardiamo alla guerra con gli occhi di un bambino non ci sono motivazioni, giustificazioni, ideali, interessi che reggono: con la guerra si ruba linfanzia e i suoi giochi.
Lidea dello spettacolo è nata dalla lettura del Tamburo di latta di Gunter Grass.
Facendo riferimento soprattutto alla prima parte del romanzo la regista, lattore, il musicista e il costumista - scenografo hanno lavorato insieme su improvvisazioni teatrali che avevano come temi dominanti, il nascondersi, il viaggio e il camminare. Sono nati così pian piano il testo e i personaggi dello spettacolo con i costumi e le scene che si muovono in un unico, inarrestabile, agire. Anche le musiche originali di Tamburò sono nate in questo modo, con il musicista che guardando il materiale di improvvisazione creava di getto in musica le suggestioni che la scena gli suggeriva.
È questo un metodo che richiede molto tempo, perché tutto, anche il testo, nasce da un apparente nulla per approdare poi invece a molto materiale fra il quale alla fine bisogna scegliere.
Comincia così la fase di montaggio, fase nella quale si inserisce il datore luci, che accompagna con le sue suggestioni la nascita dello spettacolo.
organizzazione: Centro Servizi Culturali S. Chiara