Paul McCarthy & Benjamin Weissman
The Rocky Mountain People Show
a cura di Fabio Cavallucci e Cristina Natalicchio
Protagonista d'eccezione del variegato programma proposto dalla Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento per l'estate 2008 è l'artista americano Paul McCarthy.
E quale personaggio meglio di lui poteva impersonare l'essenza irriverente di The Rocky Mountain People Show, volto a prendere di mira il mondo dello spettacolo nel suo aspetto più kitsch?
I disegni che vengono ospitati dalla Galleria Civica di Trento, a partire da martedì 15 luglio, con inaugurazione alle 20.30, fino a domenica 2 novembre 2008, sono stati realizzati in collaborazione con Benjamin Weissman, amico col quale l'artista si è incontrato più volte nell'ultimo decennio per scambiarsi storie ed idee. Molti dei disegni esposti, che successivamente passeranno alla Zaçheta National Gallery di Varsavia e ad altri musei europei, sono stati originati nella Mammoth Mountain, nella Sierra Nevada in California e presentano tra i loro temi fondamentali proprio quello della montagna.
In suddetta produzione grafica, che risulta suddivisa in sette gruppi: ½ Boy, 1997-98; Pegotty Eye, 2003; Nature, 2003; Female Lead, 2006; You Scoter Vat and Never Digested, 2006; Service, Feed and Under Hart, 2008; Heidi 5' 2'' 107 lbs, 2008, McCarthy e Weissman giocano con parole e immagini unendole in una relazione inscindibile, tanto che le scritte, sensate e non, diventano parte integrante del disegno stesso. I due artisti propongono quindi, in forma ironica, quasi fumettistica, paesaggi montani, sciatori impegnati in equivoche pose, uomini che si accoppiano in maniera selvaggia persino con animali. Lavorano molto poi anche con le associazioni mentali; un esempio per tutti è l'ampio uso che fanno della figura del mammut, termine che richiama la montagna dove si recano con una certa frequenza, ma che risulta anche una concreta raffigurazione, quasi ossessiva, presente nelle loro composizioni, non limitata al mondo animale, in quanto figura ibrida e madre di figli umani.
McCarthy ama rompere i tabù della società tradizionalista in maniera scenografica e drastica, approfondendo le questioni della promiscuità, della violenza, della pornografia, della masturbazione, della nascita e della morte. Questo anche perché è cresciuto negli Stati Uniti, quindi in un mondo in cui il gigantismo, la televisione, l'intensità cromatica prevalgono sulla sobrietà che viene sacrificata nel nome dell'entusiasmo e della spettacolarità.
Le sue azioni, ben esplicitate nei disegni, sono quasi sempre a sfondo sessuale, messe in scena teatrali dei processi e degli atti in parte considerati temi scottanti, espressioni libere del pensiero e dello stream of consciousness dell'artista.
McCarthy, come è solito fare, utilizza l'ironia e l'esagerazione grottesca in un'arte che prende spunto dalla vita quotidiana, macinando ambientazioni hollywoodiane, derivanti da serie televisive, fumetti, cinema di serie B, fino ad arrivare persino al mondo incantato di Disneyland, e, questa volta, lavora in collaborazione con Benjamin Weissman, co-editore di Bomb Magazine, autore di Dear Dead Person (High Risk/Serpent's Tail, 1995), di articoli per Freeze, Powder, Parkett, Frieze e Artforum, nonché professore all'Art Center College of Design e all'Otis College of the Art.
Il progetto è realizzato grazie al supporto organizzativo di Hauser & Wirth Zürich London
organizzazione: Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento