Paesaggi. La Collezione Itas al Castello del Buonconsiglio
Sono 26 le opere selezionate dal nucleo dellimportante Collezione ITAS, per la terza proposta espositiva dellintera raccolta. La piccola, ma preziosa esposizione, rinnovando il sodalizio esistente da anni fra ITAS e Castello del Buonconsiglio, è visitabile, nella parte più antica del museo, Castelvecchio, fino al 10 giugno. La rassegna pone a confronto artisti trentini e veneti idealmente legati, non solo per provenienza, ma anche per soggetto delle opere. Lelemento predominante della selezione sono i Paesaggi, e da qui il titolo. Ma scorrendo il catalogo e leggendo la presentazione di Carlo Andrea Postinger, ci si rende conto di quanti e quali siano gli elementi che legano gli artisti del primo Novecento: incontri a Venezia, tappa dobbligo per i paesaggisti, fra Bonazza e Farina con Umberto Moggioli, ma anche amicizie importanti che confluirono poi in esposizioni collettive nella città lagunare, fra Arturo Marini e Gino Rossi, insieme a Pio Semeghini. Pratiche di studio in comune come quelle fra Mario Disertori e Giovanni Zanetti, o analogia fra esperienze come quelle di Remo Wolf e Mario Dinon, entrambi incisori, prima ancora che pittori e, insieme, fondatori dellAssociazione Incisori veneti. Un filo invisibile quindi che lega autori davanguardia ad artisti di ispirazione più tradizionale, trentini e veneti, una fitta ed articolata rete di contatti da cui scaturirà una produzione darte ben radicata nel passato ma che guarda, senza eccessi, al futuro.
Le opere furono acquistate, con tutta probabilità, da Claudio Grezler tra gli anni Sessanta e Settanta del Novecento seguendo le proprie preferenze estetiche. Grezler era un esponente di rilievo della borghesia locale e amava la pittura classica dellarea veneta. Affezionato ai maestri trentini o che con il Trentino avevano forti legami (Coelli, Moggioli, Pancheri, e Vicentini) raccolse per lITAS una antologia coerente e abbastanza completa della pittura di paesaggio nel Triveneto della prima metà del Novecento. Questo genere di pittura, nella Collezione ITAS, ha una posizione di rilievo, in quanto oggetto di attenzione costante e duratura che ha poi determinato acquisti meno episodici e circoscritti, per esempio, delle opere che superano il figurativo, entrate a far parte della raccolta solo più tardi e in modo occasionale.
A corredo, della rassegna, un catalogo curato da Carlo Andrea Postinger con schede di Sara Comunello, Francesca Jurman e Ierma Sega. Da ricordare inoltre, che una selezione di opere del Lascito Grezler, sono conservate, in deposito da molti anni, al Castello del Buonconsiglio e si possono ammirare in una delle sale del Museo.