Othmar Winkler. Storie delle genti trentine

Mostra

La mostra dedicata a Othmar Winkler, "Storie delle genti trentine" sarà il primo di numerosi appuntamenti che la Presidenza del Consiglio provinciale intende finalizzare all'approfondimento politico e culturale della storia e delle tradizioni del popolo trentino: lo ha detto Giovanni Kessler, Presidente del Consiglio, che oltre ad inserirsi in "un disegno coerente e un impegno non casuale di riscoperta e valorizzazione", vuole essere un omaggio al grande Maestro "trentino-tirolese", come lo ha definito lo stesso Kessler, in occasione del decennio della sua morte.

"L'artista Winkler rappresenta bene la comunità e l'identità trentina" ha aggiunto Kessler, che ha osservato come la sua stessa vita sia testimonianza di quel dialogo e costante confronto tra culture e territori di confine che molto ha arricchito e caratterizzato la sua produzione artistica.

Questa mostra inaugura anche la "Sala Winkler", uno spazio espositivo che accoglie e recupera in un misurato allestimento i 6 altorilievi proprietà del Consiglio provinciale che resteranno parte di una mostra permanente dedicata al Maestro e che raccontano la storia della gente trentina a partire dal Medioevo fino all'epoca moderna, attraverso il lavoro, le tradizioni, i costumi. Il figlio dell'artista scomparso, nonché unico curatore della sua opera, Ivo Winkler, ha accolto con commozione l'iniziativa del Consiglio: "si tratta di un altissimo riconoscimento istituzionale dell'opera di mio padre" ha detto ricordando i passaggi più significativi della vita del genitore, scomparso nel 1999 all'età di 92 anni.

La curatrice Giovanna Nicoletti, ha accompagnato idealmente il pubblico attraverso la mostra, facendo emergere la grande capacità dell'artista altoatesino, vissuto a cavallo della rivoluzione del linguaggio artistico, di coniugare modernità e classicità, di fondere, anzi quasi "confondere" il segno del sacro con la dimensione popolare e più laica dell'arte. La Nicoletti ha anche evidenziato come la mostra, frutto della collaborazione con diverse realtà museali, sia essa stessa testimonianza di quanto il grande Maestro ci ha lasciato: la sua capacità di incontrare e coniugare culture differenti che, attraverso la sofferenza, il dolore, la continua, lacerante ricerca, si realizzano in una dimensione artistica unica e irripetibile.

"Un viandante dentro l'inquieta storia del '900": così Marcello Farina ha definito Winkler nel seguitissimo incontro-riflessione che ha preceduto l'inaugurazione dell'evento. Il religioso, affiancato dalla stessa Nicoletti e dal critico Fiorenzo Degasperi, ha evidenziato l'aspetto sacrale dell'arte winkleriana; "profondamente imparentata con il religioso, di cui diventa modalità espressiva", Farina ha ricordato come lo stesso artista confessasse che la sua arte veniva dall'ascolto della lettura della Bibbia e del racconto dell'incontro dell'uomo con Dio.

Oltre al ciclo di 6 altorilievi "Storia della gente trentina" (1985-88) di proprietà del Consiglio provinciale, la mostra espone 18 sculture bronzee realizzate tra il 1955 e il 1988 e una stazione lignea della famosa via crucis di Othmar Winkler risalente al 1952. Accanto a queste, 20 opere grafiche di studi preparatori e sulle rivolte contadine del 1500. Le opere costituiscono un unico armonico insieme, rivelatore della pluriennale attenzione dell'artista verso la storia, le tradizioni ed il lavoro della propria terra.

Un accurato catalogo accompagna la mostra con testi di Fiorenzo Degasperi, Marcello Farina e Giovanna Nicoletti.


organizzazione: Consiglio della Provincia autonoma di Trento