Omaggio ad Aldo Schmid

Mostra

Il Mart di Rovereto presenta il Catalogo Ragionato dell’opera di Aldo Schmid (1935 – 1978). Per l’occasione sarà inaugurata una mostra omaggio nello spazio della Project Room dedicata ad alcuni dei suoi lavori più significativi.


Mercoledì 23 aprile alle 17.00 presso il Foyer del primo piano del Mart di Rovereto Margherita Cogo, Gabriella Belli, Toni Toniato, Diego Mazzonelli e Pierangelo Schiera, presenteranno al pubblico il Catalogo Ragionato dell’opera di Aldo Schmid e ne parleranno con le curatrici Grazia Corradini Schmid e Riccarda Turrina.

Il prezioso volume, edito dalla casa editrice Temi, raccoglie più di 850 opere realizzate da Aldo Schmid nel periodo compreso tra il 1953 e il 1977 ed è il risultato di un lungo lavoro di catalogazione e schedatura voluto dal Mart che ne ha reso possibile la pubblicazione.
In occasione della presentazione del Catalogo Ragionato, il Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto dedica una mostra omaggio al grande artista che con la sua costante ricerca pittorica rivolta alla percezione visiva e alla purezza formale del colore, ha contribuito ad attirare l’attenzione dell’arte e della critica europea in Trentino.

La mostra che ha lo scopo di commentare la ricchezza del suo lavoro documentato nel Catalogo Generale, vedrà l’esposizione di alcune delle opere donate al Mart nel 2000 dalla moglie dell’artista, Grazia Corradini Schmid.
Nelle sale espositive si potrà così leggere traccia dell’evoluzione della ricerca dell’artista che dall’esperienza figurativa, rappresentata da Autoritratto del 1956, si concentrerà interamente sullo studio del colore come elemento fondante della sua poetica pittorica. L’importante nucleo di opere Sintomo di sequenza psicofisica del 1965, infatti, segna il passaggio dell’artista trentino verso l’esplorazione di nuovi mezzi linguistici, come le sue sperimentazioni dell’uso della luce attraverso mezzi fotomeccanici su tela sensibilizzata.

Nel 1977 dà vita al movimento di astrazione oggettiva insieme ad un gruppo di artisti, Mauro Cappelletti, Diego Mazzonelli, Gianni Pellegrini, Luigi Senesi, Giuseppe Wenter Marini con cui condivide la stessa esperienza di pittura pura e indagine estetica del colore.

La donazione dell’opera di Aldo Schmid è frutto della politica di coinvolgimento dei collezionisti privati nell’arricchimento del patrimonio museale. Anche in questo caso il Mart ha condiviso con gli eredi della famiglia Schmid il progetto culturale che ha portato alla pubblicazione del Catalogo Ragionato dell’opera dell’artista e alla realizzazione della mostra.

Biografia di Aldo Schmid
Nasce a Trento il 3 maggio 1935, da una famiglia di antiche origini viennesi. Segue i corsi superiori all'Istituto magistrale e successivamente s'iscrive ai corsi abilitanti per l'insegnamento di educazione fisica a Belluno. Dal 1959 al 1960 frequenta la Schüle des Sehens di Kokoschka a Salisburgo, realizzando il suo desiderio di accostarsi all'arte, in un ambiente internazionale all'epoca molto vivace. Nel 1964 inizia a occuparsi intensamente del problema del colore come elemento fondante della sua poetica pittorica e, in quest'ambito, si dedica allo studio della luce con mezzi fotomeccanici su tela sensibilizzata. Nel 1967 entra in contatto con il pittore giapponese Nobuya Abe, col quale fonda il Gruppo Illumination, che riunirà esponenti di vari paesi impegnati in esperienze di nuova astrazione.
Dal 1968 Schmid, grazie ad una instancabile ricerca sulla teoria del colore, che lo avvicina alle esperienze dello svizzero Itten, affida il suo pensiero teorico ad una serie di manoscritti e pubblicazioni e ad alcuni fondamentali cicli pittorici. Nel 1971 gli viene assegnato il Primo Premio della rivista "Le Arti"; intanto entra in contatto con gli artisti delle Nuove Tendenze e in particolare con il Gruppo Zero. La sua ricerca pittorica va nel frattempo evolvendosi, approfondendo la complessa fenomenologia delle opposizioni e delle simultaneità cromatiche tramite l'applicazione di comparazioni percettive e di pratiche metodologiche rigorosamente verificabili.
Nel 1977, Schmid dà vita insieme ad altri artisti trentini al Movimento di Astrazione Oggettiva.
Muore il 15 aprile 1978 assieme al pittore Luigi Senesi, vittima di un incidente ferroviario avvenuto sulla linea Bologna – Firenze, a Monzumo (BO).


organizzazione: Mart