Oltre le barriere degli occhi

Mostra

Aprirà i battenti venerdì 14 maggio alle 14.30, presso il Museo Tridentino di Scienze Naturali di Trento, una mostra d’arte realizzata dai ragazzi dei Centri Anffas Trentino Onlus coordinati da Nadia Ongaro. “Oltre le barriere degli occhi” è il titolo dell’esposizione. Una frase che risulta in sé già molto chiara ed esprime l’esigenza di una spiegazione, quanto la difficoltà di poterne trovare una completa.

Nadia Ongaro utilizza lo Strumento Artistico già da un po’ di anni e spesso le cose più importanti che emergono dalle opere di chi crea, sono proprio quelle più insondabili. Energie sottili che penetrano nella pelle e nel cuore. Eppure lo sforzo della comprensione è necessario ed è, in parte, ciò che rende importante l’opera stessa.

Forse la differenza tra un Artista riconosciuto ufficialmente dal mondo come tale ed un Individuo che si “improvvisa” artista in luoghi protetti come i Laboratori Creativi, è semplicemente lo Stato di Consapevolezza. “E proprio a questo punto – afferma Nadia Ongaro - entro nello specifico, nel contesto dell’Attività Artistica che da qualche anno svolgo presso alcuni Centri-Anffas Trentino Onlus di Trento e Provincia. Al mio rientro, dopo un periodo di assenza, mi sono ritrovata con numerose opere pittoriche tra le mani e mi sono chiesta “che cosa farne”. Una mostra di certo è la risposta più ovvia e sicuramente ha la sua importanza, perciò è iniziato il lavoro di preparazione delle cornici, ricerca del luogo e via dicendo. Eppure sentivo che non era tutto qui… tutto in una mostra! Allora, mi sono messa ad Osservare e ho iniziato a pormi delle domande che non fossero solo di carattere individuale, anche se decisamente utili per effettuare un buon intervento con ciascuno dei ragazzi che partecipano ai laboratori. Le mie domande si spingevano Oltre, al di là del mio stesso punto di vista, dove ciò che si coglie è così immenso che solitamente sfugge.

Perché l’uso di determinati colori? Da dove nascono quelle forme che non sono solo caratteristica specifica di quel determinate individuo? Come mai alcune opere rimandano a quelle di artisti come Piet Mondrian, Pollock, Emilio Vedova? Certo tecnica e qualità sono differenti e non comparabili, è come se la somiglianza non forse concreta ma prevenisse piuttosto da una Percezione. Poi ci sono le stereotipie, le forme infantili, i gesti mancati. La sensazione, comunque, è che tutti questi Artisti si riforniscano da un solo centro… dalla medesima Fonte. Jung probabilmente parlerebbe dell’inconscio collettivo, ma io non sono una psicoanalista e i miei strumenti sono quelli dell’Intuito, dell’Osservazione, della Percezione, insomma dell’Arte!

Per concludere, o forse per non concludere, vorrei solo dire che anche il più piccolo particolare può essere utile per scoprire ciò che vi è di più insondabile come l’Animo Umano e che sempre preferisco lasciare aperta ogni possibilità per andare un po’ più in là di dove ora mi trovo e magari poter guidare altri a fare lo stesso… ad andare “Oltre le Barriere degli Occhi”…”.

Informazioni: Nadia Ongaro, 333.2902558, nadia.ongaro@olimpianffas.it


organizzazione: Museo Tridentino di Scienze Naturali