Gustav Adolf Merkel. Le sonate per organo

Musica classica

GUSTAV ADOLF MERKEL
Oberoderwitz 12.11.1827 ~ Dresden 30.10.1885

LE SONATE PER ORGANO
Esecuzione integrale
II CICLO
Trento – Chiesa di Cristo Re
Sabato 15 ottobre 2011 ~ ore 20.30
all’organo: Saulo Maestranzi - Tarcisio Battisti
Sabato 19 novembre 2011 ~ ore 20.30
all’organo: Tarcisio Battisti - Paolo Delama

Sabato 15 ottobre
SONATA n. 3 op. 80
in do minore
I. Moderato assai - più moto
II. Andante sostenuto
III. Allegro
SONATA n. 6 op. 137
in mi minore
I. Grave - Moderato
II. Adagio molto
III. Allegro risoluto - Poco moderato
SONATA n. 7 op. 140
in la minore
I. Moderato assai
II. Andante
III. Introduzione e fuga
all’organo: Saulo Maestranzi - Tarcisio Battisti

Sabato 19 novembre
SONATA n. 8 op. 178
in si minore
I. Moderato-Allegro
II. Adagio
III. Introduzione e passacaglia
SONATA n. 4 op. 115
in fa minore
I. Moderato assai – Più moto
II. Adagio molto
III. Allegro con brio
SONATA n. 5 op. 118
in re minore
I. Allegro risoluto
II. Andante
III. Allegro risoluto – Fuga (con moto)
all’organo: Tarcisio Battisti - Paolo Delama

▪ La terza sonata in do minore è caratterizzata da un gusto prettamente romantico, il tipo di scrittura ricorda infatti le sonate per organo di Mendelssohn. Il primo movimento, in forma sonata, con le sue atmosfere maestose che sfruttano tutta la potenza dello strumento si contrappone al secondo movimento che è un andante dalle linee molto affettuose e cantabili. Chiude la sonata una fuga a 4 voci che non segue lo stile contrappuntistico severo - a differenza della maggior parte delle fughe di Merkel- e che esplora una molteplicità di emozioni, dopo l’introduzione infatti la fuga perte con un carattere compassato per arrivare poi alla dicitura “con fuoco” e per finire con un “animato” fortissimo dove lo stile accordale prende il sopravvento.
▪ La sesta sonata in mi minore è un’opera che esplora sentimenti fortemente contrastanti, infatti il primo movimento si apre con un’introduzione Grave caratterizzata da armonie tragiche che riportano al tema della morte. Questo movimento infatti è intitolato “Aus tiefer Noth schrei ich zu Dir”, cioè “Dal profondo grido a Te” e dopo l’introduzione viene presentata una fuga proprio su questo tema. L’adagio centrale forse pecca un po’ in mancanza di originalità, ma subito la sonata riacquista intensità con l’introduzione del terzo movimento che è un allegro risoluto il quale porta ad un’altra fuga ma questa volta in mi maggiore: dopo le emozioni tristi dei primi due movimenti e dopo la violenta introduzione del terzo movimento ecco finalmente la gioia di questa mirabile fuga a 4 voci intitolata “Wie schoen leucht’ uns der Morgenstern” “Come ci appare bella la stella del mattino”. Nel finale della fuga il tema di quest’altro corale si sovrappone al tema della fuga per finire la Sonata in modo glorioso.
▪ La settima sonata organistica di Merkel ricalca schemi formali già presenti in molte delle sue opere precedenti. Si presenta infatti divisa nei tradizionali tre movimenti dei quali il primo in forma sonata, il secondo di carattere cantabile; il terzo, quasi un ossequiente omaggio alla musica organistica barocca e in particolare a quella di Bach, è una vigorosa fuga preceduta da una breve introduzione. Una tormentata ricerca armonica caratterizza il primo tema dell’intenso movimento di apertura. Non vi è qui una melodia rico noscibile. Ciò che si percepisce è l’incessante scorrere di note che si distribuiscono sulle intense armonie inasprendole con appoggiature volte e passaggi. Tra tutte, domina in questo esordio l’armonia di settima diminuita. Più melodico e disteso, il secondo tema si presenta nella serena atmosfera di un solare do maggiore.

La sezione di sviluppo, piuttosto estesa, porta direttamente alla riproposizione del secondo tema in la maggiore mentre il primo tema viene ripreso nella vigorosa coda che conclude il movimento. Pagina lirica e serena, l’Andante, in fa maggiore, propone un clima nettamente contrastante con quello del primo movimento. La melodia qui fluisce senza sforzo, con naturalezza e grande cantabilità. La forma complessiva della pagina è tripartita (ABA’) con coda conclusiva: la ripresa della sezione iniziale presenta molte varianti soprattutto di carattere ritmico. L’ultimo movimento mette in luce la mano sicura dell’autore nella scrittura contrappuntistica. Dopo una rapsodica introduzione, come già in diverse altre sonate, il brano è concluso da una poderosa fuga. Il tema, in 6/8, piuttosto esteso e decisamente cantabile, si presta a una elaborazione contrappuntistica complessa e ampia nella quale, tuttavia, il fitto intreccio delle quattro voci rimane sempre trasparente distendendosi su un tessuto armonico ricco e fluido.
▪ L’ottava sonata op. 178 presenta, al contrario della settima, qualche tratto di originalità sia nella struttura generale che in quella dei singoli movimenti. L’Allegro iniziale è preceduto da un Moderato con funzione introduttiva che utilizza la piena sonorità dello strumento e acquista toni di accesa drammaticità grazie all’uso delle armonie di nona di dominante e di settima diminuita. L’Allegro si distende poi in forma sonata; senonché, come già nella settima sonata, il primo tema, qui molto esteso, è presente solo nell’esposizione e in parte nella coda, mentre il corposo sviluppo si lega direttamente alla ripresa del secondo tema in si maggiore. Anche l’Adagio in mi maggiore è scritto in una forma sonata ridotta rispetto allo schema consueto. In questa pagina intensamente lirica, come sempre sono i tempi lenti in Merkel, manca del tutto lo sviluppo cosicché la conclusione dell’esposizione porta, con un breve pedale di dominante direttamente alla ripresa. Non manca, alla fine del movimento, una coda ricca di sorprese armoniche. Il terzo movimento della sonata costituisce un unicum all’interno dell’opera organisica di Merkel. Infatti, rinunciando al consueto e collaudato utilizzo della fuga quale pagina conclusiva, Merkel si rivolge a una forma contrappuntistica ancora più antica largamente impiegata, con l’affine Ciaccona, soprattutto nel XVII secolo. La struttura formale della Passacaglia prevede l’elaborazione di una serie di variazioni su un basso ostinato che si ripete costantemente per tutto il brano. In questo movimento Merkel riprende, come introduzione il Moderato iniziale ampliandolo e arricchendolo di novi contrasti armonici e timbrici. Segue, in ossequio alla famosa passacaglia in do minore di J. S. Bach, l’esposizione monodica del tema al pedale sul quale vengono poi elaborate 18 variazioni che conducono alla rapsodica e sonora cadenza conclusiva.
▪ La quarta sonata ricorda da vicino alcune pagine mendelsshoniane e in particolare la Sonata op. 65 n. 1 non solo per l’utilizzo della stessa tonalità (fa minore) ma ancor più per la citazione di un secondo tema dall’andamento coraleggiante, per una cadenza in forma di recitativo e, nell’ultimo tempo, per una scrittura tipicamente pianistica ed arpeggiata – davvero molto vicina – all’ultimo tempo della citata sonata di Mendelsshon. L’Adagio intermedio è di un Lied di grande melodiosità e lirismo, dal sapore orchestrale dove tute le parti cantano con espressione.
▪ La quinta Sonata è giustamente annoverata tra i capolavori di Merkel: i temi sono di grande ispirazione, la condotta delle parti suggeriscono un crescendo di interesse, l’Andante intermedio presenta una liricità di rara partecipazione e il terzo tempo che richiama ancora il tema principale del primo tempo introduce ad una fuga magistrale.


organizzazione: Associazione Organistica Trentina "Renato Lunelli" - Comune di Trento Assessorato alla Cultura