Genius Loci. Giorgio Leoni. Argo
GENIUS LOCI inaugura con la mostra ARGO, a cura di Leonardo Conti, dedicata a Giorgio Leoni (1938), architetto, artista e musicofilo, in cui saranno esposte circa trenta opere recenti, nelle quali l’autore, partendo da suggestioni storiche, realizza e trasfigura piante d’insediamenti e città fantastiche, case ed edifici immaginari in cui cerca instancabilmente un ubi consistam artistico.
La PoliArt Contemporary di Rovereto è lieta di annunciare GENIUS LOCI, un ciclo di esposizioni in cui, una volta all’anno, la “galleria d’arte privata” si trasforma in uno “spazio istituzionale”, per celebrare, approfondire e valorizzare personalità trentine che si sono distinte nell’ambito della cultura.
Cardine della mostra alla PoliArt Contemporary sarà un plastico di ARGO, progetto di casa ideale, che, adagiata su un territorio collinare, si sviluppa sulla ricorrenza e modificazione del cerchio, quasi come il propagarsi di un’onda concentrica che avanzando si moltiplica e si modifica, in funzione delle caratteristiche geografiche del luogo. ARGO può forse essere considerata anche una metafora dell’idea di architettura e di cultura di Giorgio Leoni, un luogo abitabile che interpreta il mondo, modificandosi in funzione del mondo.
Anche le opere di Leoni allestite alle pareti, tutte in legno sagomato e dipinto, stanno in un rapporto dialettico con Argo, ne sono la trasfigurazione artistica, declinata in molteplici invenzioni e talvolta persino negazioni. Il formato rigorosamente quadrato di queste opere recenti (cm 60X60) indica quasi una forma primaria, un modulo, un luogo ricorrente, da cui continuamente ripartire e cui continuamente approdare.
Le piante immaginarie o ricreate che vi si manifestano, non cessano di interrogare lo spazio dell’opera, spesso infrangendo gli stessi limiti che sembravano edificare. Se, infatti, Leoni incardina la sua ricerca in un ferreo rigore compositivo, quasi per sentirsi al sicuro (con il pericolo talvolta d’imbrigliare la fantasia), tuttavia spesso si lascia sorprendere dagli eventi, dalle suggestioni, dagli accidenti persino, orchestrando infine ogni parametro in una generale musicalità.
Talvolta, poi, l’artista sente la necessità di rendere manifesto il processo compositivo, la logica soggiacente di formazione, moltiplicando l’opera (o forse suddividendola) in più opere, in episodi successivi che rendono l’uno molteplice: dalla semplicità alla complessità la serie appare come un tratto visibile di una progressione che inizia prima dell’ideazione e che giunge oltre il suo compimento.
Del resto è l’intera mostra a evidenziare questa caratteristica profonda della personalità di Giorgio Leoni, questa sua immersione trasversale nei più diversi ambiti della cultura da cui, di volta in volta, creativamente emergono l’architetto, il musicofilo, il letterato e l’artista come brani di una vita esemplare.
Per questi motivi, l’omaggio che la PoliArt Contemporary dedica a Giorgio Leoni è anche un omaggio alla città di Rovereto e al Trentino, a quel Genius Loci che qui riconosce uno dei suoi figli prediletti.
Giorgio Leoni è nato a Terlago nel 1938. La totale dedizione allo studio dell’architettura, dell’arte, della letteratura e della musica, unita a un’illuminata modestia, fanno di Giorgio Leoni un uomo poliedrico che ricorda certe figure del Rinascimento. Già autore di due libri dedicati a Rovereto (L’architettura e l’urbanistica a Rovereto tra le due guerre del 2000 e Il Palazzo Pretorio, la storia, il restauro del 2007), come architetto ha progettato per la città l’Ampliamento particolareggiato del centro storico di Rovereto (1985) e realizzato il Ponte pedonale sul Leno, il restauro del Palazzo Pretorio, il restauro della Torre Civica e il restauro della cupola e della copertura della Chiesa di Santa Maria del Carmine. Per oltre dieci anni è stato Segretario Generale dell’Associazione Mozart Italia, promuovendo a livello internazionale il verbo mozartiano (a oggi sono circa quaranta le sedi dell’Associazione nazionali e dieci quelle all’estero), coinvolgendo giovani musicisti spesso divenuti solisti di fama internazionale. Nel 2003 è stato decorato con la “Stella d’oro al valor mozartiano”. Alla metà degli anni Sessanta inizia la sua attività di artista visivo.
organizzazione: Galleria PoliArt Contemporary