Final Portrait - L’arte di essere amici
In anteprima al “Melotti” il film di Stanley Tucci

La proiezione del film sarà anticipata da una presentazione del film da parte del direttore del Mart, Gianfranco Maraniello, e di Sergio Fant, curatore della programmazione cinematografica del Centro Servizi Culturali S. Chiara.
La sceneggiatura è tratta dal romanzo autobiografico Un ritratto di Giacometti dello scrittore e appassionato d’arte americano James Lord.
Siamo nel 1964 e, durante un breve viaggio a Parigi, lo scrittore americano incontra il suo amico Alberto Giacometti, un pittore di fama internazionale, che gli chiede di posare per lui. Le sedute, gli assicura l’artista, dureranno solo qualche giorno. Lusingato e incuriosito, James Lord accetta. Il film racconta non solo l’inizio di un’amicizia insolita e toccante, ma propone anche – attraverso gli occhi di Lord – un viaggio illuminante nella bellezza, la frustrazione, la profondità e, a volte, anche il vero e proprio caos del processo artistico.
«FINAL PORTRAIT» è l’affascinante ritratto di un genio e la storia di un’amicizia tra due uomini profondamente diversi, eppure uniti da un atto creativo in costante evoluzione. Il film racconta anche le difficoltà del processo artistico – a tratti esaltante, a tratti esasperante e sconcertante – chiedendosi se il talento di un grande artista sia un dono o una maledizione.
Il film, che ha una durata di 90 minuti e che è in procinto di entrare in distribuzione, vede l’attore e produttore cinematografico australiano Geoffrey Rush nel ruolo di Alberto Giacometti e lo statunitense Armie Hammer in quello di James Lord. Completano il cast artistico Tony Shalhoub (Diego Giacometti), Sylvie Testud (Annette Giacometti) e Clémence Poésy (Caroline).
«Sono un grande appassionato del lavoro di Giacometti – scrive Stanley Tucci – lo sono sempre stato. A un certo punto ho cominciato a leggere di tutto su di lui, compreso il libro da cui è tratto questo film, 'Un ritratto di Giacometti'. Saranno più di vent’anni che me lo porto dietro. Ho scritto questo film dieci anni fa, o anche più. Mi ha sempre interessato il processo creativo: perché un artista fa quello che fa, il rapporto col suo lavoro e con la società. E’ un processo che Lord e Giacometti raccontano molto bene in questo libretto, senza ombra di dubbio uno dei migliori mai scritti sul tema. Dovrebbe essere la Bibbia di chiunque lavori in campo artistico. Giacometti è stato uno degli artisti più colti del suo tempo. Ed era anche molto spiritoso e dotato di un gran senso dell’umorismo.»
Ingresso libero
organizzazione: Centro servizi culturali S. Chiara