Festival Internazionale Wolfgang Amadeus Mozart 2003

XVI Edizione
Il Festival “W.A. Mozart” di Rovereto è ormai universalmente riconosciuto come un illustre punto di riferimento per il mondo della cultura musicale e concertistica nazionale ed internazionale.
Proponendo di volta in volta programmazioni di altissimo livello ed esecutori di fama, il festival ha saputo diventare negli anni una delle manifestazioni italiane di grande richiamo.
Ma l’edizione di quest’anno presenta dei connotati che, insieme all’apertura delle sale del nuovo Polo museale roveretano, creano uno sguardo di innovazione e rielaborazione del pensiero e della musica settecentesca.
Grazie al significativo apporto della Civica scuola musicale R. Zandonai, nella figura del suo direttore, il maestro Filippo Bulfamante, e di uno dei suoi docenti, il professor Giuseppe Calliari, che affiancheranno la direzione artistica di Cesare Mazzonis, il Festival si caratterizza in questa sedicesima edizione di una progettualità innovativa e fantasiosa, atta ad allargare il target tradizionale dei suoi estimatori.
Nuovi linguaggi, innanzitutto: accanto al patrimonio musicale del Settecento, ci saranno teatro e cinema e una rilettura in chiave contemporanea della musica di Mozart.
Per il teatro, Giuseppe Calliari. Fresco del successo del progetto multimediale “Memoria desiderio segni”, da poco presentato al Mart, Calliari ha messo a punto una raffinata pièce sul tema della seduzione. La figura di Mozart è fulcro e spunto per cinque osservatori privilegiati che ne delineano i diversi aspetti: Casanova, Puškin, per il rapporto di Mozart con Salieri, il bibliofilo Burnay, autore di “Un viaggio musicale in Italia”. E ancora il filosofo Kierkegaard e le lettere di Mozart alla famiglia. Ne nascono altrettanti “Portraits” che si immergono in un contesto musicale costruito attraverso la rilettura moderna del patrimonio mozartiano (arrangiamento e orchestrazione saranno a cura di Roberto Di Marino), che si spingerà fino all’utilizzo di forme popolari dei giorni nostri. La rappresentazione avrà luogo il 5 ottobre all’Auditorium del Mart e si avvale della collaborazione dello scenografo Romano Perusini e della regia di Cristina Pietrantonio.
L’altra grande novità riguarda l’inclusione, nel Festival, di una rassegna cinematografica. Vittorio Curzel, esperto di cinema, sarà il moderatore di due incontri, durante i quali il Settecento verrà indagato attraverso lo sguardo della produzione cinematografica: la prestigiosa presenza del regista Pupi Avati, il 27 settembre, inaugurerà la sezione cinema, con la proiezione del film “Noi tre”. Il film, girato dal regista nell’84, racconta della visita, nel 1770, del quattordicenne Amadè (com'era familiarmente chiamato Wolfgang A. Mozart) a Porta San Vitale, nei pressi di Bologna ed è stato insignito del premio speciale per i valori tecnici alla Mostra di Venezia.
Il secondo incontro invece sarà incentrato sull’utilizzo nei film della musica mozartiana. Ne parlerà il musicista e musicologo Emanuele Ferrari e verterà sul film “Don Giovanni” di J. Losey, dall’omonima opera mozartiana.
Non ultimo, la prima assoluta di un brano del compositore fiorentino Antonio Anichini, scritto appositamente per il Festival ed eseguito, il 5 ottobre, dal duo pianistico argentino Hector Moreno e Norberto Capelli, considerato uno dei migliori duo pianistici dalla critica internazionale.
Gli altri appuntamenti del calendario – tra i concerti si segnala la presenza della violinista ventenne Lorenza Borrani e dell’organista Alessio Corti – si articoleranno in luoghi storici significativi del passaggio, nel 1769, di Mozart a Rovereto: Palazzo Lodron, ma anche Palazzo De Pizzini e la Chiesa di Vallagarina.
Una sedicesima edizione all’insegna della sperimentazione e della ricerca, dunque, per contribuire a far conoscere – ed apprezzare- sempre più il patrimonio mozartiano nel mondo.