Fedra: gli inconvenienti dell'amore
Conferenza-recital con Elisabetta Pozzi e Margherita Rubino
a cura del Comune di Rovereto e Università degli Studi di Trento nell'ambito delle iniziative legate al Fondo Mario Untersteiner
Secondo appuntamento con le figure femminili del mito greco nell'ambito del Seminario permanente intitolato a Mario Untersteiner. Dopo Penelope, la sposa fedele per eccellenza, è ora il turno di un personaggio che incarna un modello femminile antitetico: Fedra, la moglie del re ateniese Teseo, traviata da una passione insana e incestuosa per il figliastro Ippolito.
La storia di Fedra, che si collega ad antichi archetipi folklorici, è diventata nei secoli il simbolo della malattia d'amore. E' una storia esemplare del potere tirannico e nefasto di Eros: l'amore, per i greci, è una forza d'origine divina che governa dall'esterno l'animo degli uomini e ne confonde la mente, portando fino alla perdita della propria identità personale e del proprio ruolo sociale. Vittima della terribile potenza di Afrodite, Fedra si ucciderà, trascinando tutta la sua famiglia nella rovina.
Attraverso il suo mito, gli antichi ci hanno consegnato una riflessione aspra e profonda sul misterioso potere del dio Eros.
L'attrice Elisabetta Pozzi, da anni straordinaria interprete delle grandi eroine del mito greco, farà rivivere le parole di Fedra leggendo testi di Seneca, Jean Racine e Ghiannis Ritsos: quasi un'anteprima, poiché a maggio Elisabetta Pozzi tornerà a vestire i panni di Fedra nell'Ippolito di Euripide negli spettacoli dell'Istituto nazionale del dramma antico al Teatro greco di Siracusa. Con lei dialogherà Margherita Rubino, docente all'Università di Genova, che alle riscritture novecentesche della storia di Fedra ha appena dedicato un libro (Fedra. Per mano femminile, Edizioni Il Melangolo).
L'incontro rientra nell'ambito delle iniziative legate alla valorizzazione del Fondo Untersteiner, un prezioso tesori di volumi e manoscritti in gran parte inediti donato alla città dalla famiglia del grande studioso roveretano Mario Untersteiner (1899-1981). Il fondo, conservato presso la Biblioteca Civica G. Tartarotti è una testimonianza unica dell'opera di questo grande intellettuale europeo, studioso del mito, della filosofia e del teatro antico.
Nel nome di Untersteiner, si intendono proporre incontri dedicati ai grandi temi e alle grandi figure della cultura e della mitologia greca e alla loro profonda influenza sulla cultura contemporanea.
Nella convinzione che le sfide e i problemi posti dalla civiltà greca ci riguardano ancora da vicino; e che il vocabolario e l'immaginario mitologico creati dai greci siano ancora oggi strumenti preziosi ed efficaci per descrivere la condizione umana.
ELISABETTA POZZI è una delle grandi protagoniste della scena teatrale italiana. Ha lavorato con registi come Luca Ronconi e Peter Stein e nel 2007 ha ricevuto il Premio Ubu per la sua interpretazione dellEcuba di Euripide. Dal debutto, diciassettenne, al fianco di Giorgio Albertazzi, fino a oggi, è stata protagonista di spettacoli che ormai sono parte della storia del teatro italiano: uno per tutti, l'Adelchi (1997) di e con Carmelo Bene che Elisabetta Pozzi affiancava in scena nella parte di Ermengarda. Ha lavorato per il cinema, in parti sia drammatiche sia comiche, con Michelangelo Antonioni, Carlo Verdone e Fernan Ozpetek. Ma è stata anche protagonista di intensi monologhi teatrali, in cui ha recitato soprattutto le parti di eroine del mito greco, come Medea o Fedra.
MARGHERITA RUBINO è docente di Teatro e Drammaturgia dell'antichità all'Università degli Studi di Genova. Esperta di teatro antico e della sua fortuna nella cultura moderna e contemporanea, ha pubblicato tra l'altro Medea contemporanea (2000), Recordor. Memorie classiche e spunti su Giuseppe Verdi (2002), Antigone. Il mito, il diritto, lo spettacolo (2005). Ha curato anche, per l'editore Garzanti, l'edizione di otto commedie di Plauto. Il suo ultimo libro Fedra. Per mano femminile (2009) si occupa di riscritture femminili novecentesche del mito di Fedra. E' critico teatrale per il quotidiano La Repubblica.