Es Cogita. Artigianato tra passato e futuro

Manifestazioni ed eventi

Es Cogita
Artigianato tra passato e futuro
Spettacolo tra Arte e Artigianato creato e realizzato da CDM Centro Didattico MusicaTeatroDanza di Rovereto
Direzione Artistica: Enrico Merlin
Da un’idea di Enrico Merlin e Stefano Raffaelli, sviluppata con la collaborazione di tutti gli artisti e tecnici coinvolti
Direzione operativa: Paolo Sfredda
Responsabile e consulente tecnico di scena: Guido Girardi
Regia e elaborazione video: Massimo Barbot e Michele Piovesan

Artigianato, musica, teatro e danza sono accomunati dal fatto che creatività e capacità realizzative sono necessarie e complementari per poter dare vita ad una qualsiasi opera.

Se l’artigianato è l’arte del fare, l’improvvisazione è l’arte del reagire.

“Es Cogita” è uno spettacolo dedicato all’artigianato dove queste due definizioni diventano le linee guida per musicisti, danzatori, attori e videomakers, che daranno la loro personale visione sugli aspetti legati alla creatività e a chi della creatività ha fatto una professione.
Uno spettacolo multidisciplinare dove “l’arte del fare” viene portata in scena in modo simbolico, senza trucchi, senza sipario, tutto in vista come nella bottega di un artigiano, dove lo spettacolo consiste di fatto, nella realizzazione dello spettacolo.
I quattro elementi naturali (ariaterraacquafuoco), i processi di addizione e sottrazione, la manipolazione
della materia e l’esperienza ci permettono di essere in grado di reagire di fronte all’imprevisto in un mondo in cui la tecnologia sembra dominare le nostre vite. Ma chi lavora quotidianamente con la materia, sa che anche la tecnologia non è che un ulteriore strumento.

E’ peraltro curioso notare come i due termini “artigianale” e “improvvisato” possano assumere due significati diametralmente opposti a seconda del contesto e della maniera in cui vengono pronunciati. Se la voce scende verso il basso, normalmente le due parole (“artigianale” e “improvvisato”) assumono una connotazione negativa. Se invece vengono pronunciate con una certa enfasi e la voce sale di intonazione, ecco che immediatamente la porta che conduce al mondo dell’arte si dischiude e le parole assumono un carattere nobile in quanto il prodotto “artigianale” diventa oggetto di culto perchè frutto dell’ingegno e della lavorazione “al pezzo”/ non strettamente seriale. Lo stesso dicasi per il termine “improvvisato”, che diventa sublime arte dell’elaborazione/ composizione estemporanea, capacità di adattamento e reazione a nuove situazioni, anche impreviste.

I quadri si susseguono suggerendo che l'arte è solo apparentemente effimera e che benchè l'opera d'arte sparisca o diventi apparentemente proprietà altrui quando lascia le mani dell'artista (quando la performance è finita, quando il pezzo è completato), diventa invece proprio in quel momento patrimonio comune condivisibile e imperituro. E la tecnologia ci offre il supporto per la conservazione, se non dell'opera in forma integrale, almeno della sua eco, ombra, (o nel migliore dei casi) essenza.

Lo spettacolo è costruito in maniera tale che non vi sia un’unica via interpretativa decisa a priori da un regista, ma piuttosto ogni artista elabora il tema assegnatogli secondo la sua sensibilità e personale visione.
La maniera più efficace di costruire uno spettacolo che rispetti questa direttiva, consiste nella costituzione di una struttura a quadri, dove la continuità espressiva è garantita dall'aderenza al canovaccio di partenza, dall'azione teatrale che si snoda lungo tutto lo spettacolo, dagli interventi video e dal confronto tra gli artisti.


organizzazione: P.A.T. Assessorato all’Artigianato, Cooperazione e Trasporti - CEii Centro Europeo di Impresa e Innovazione