Cristian Mandeal (Direttore), Sylvia Greenberg (soprano), B. Schneider (tenore), D. Borowski (baritono)
Coro parr. Kastelruth (Dir. R. Ploner)
Coro parr. Völs (Dir. T. Federer)
HAYDN Le 4 Stagioni
Oratorio per Soli, Coro e orchestra su testo di Gottfried van Swieten
Tornato a Vienna nel 1795, dopo alcuni anni in cui ha soggiornato a Londra scrivendo le sue ultime sinfonie (le cosiddette "Iondinesi", dalla n. 93 alla n. 104), Joseph Haydn (1732-1809) porta con sé, in patria, il ricordo delle sonorità sontuose e plastiche degli oratori di Hándel.
A Londra, inoltre, è venuto in contatto con una particolare sensibilità, diffusa soprattutto tra i circoli intellettuali inglesi, che tende a percepire la natura come uno spettacolo straordinario. In Inghilterra ha avuto molta fortuna, specie tra filosofi e poeti credenti, la cosiddetta psicoteologia, o teologia naturale, che magnifica le bellezze della natura, invitando l'uomo, centro della creazione divina, ad ammirare nella natura la bontà e la potenza di Dio.
A Vienna Haydn deciderà di scrivere due oratori, La creazione e Le stagioni, a breve distanza di tempo l'uno dall'altro.
La composizione dell'oratorio "Le Stagioni" costò molta fatica ad Haydn, ormai in età avanzata, e gli provocò crisi di insofferenza nei confronti delle eccessive pretese illustrative, di illuministica ispirazione, dei barone Gottfried van Swieten, autore del libretto ricavato da un poema di James Thomson. Spesso Haydn fu tentato di lasciare in tronco il lavoro. Una volta terminato, questo si rivelò tuttavia un nuovo successo, fin dalla sua prima esecuzione a Vienna, nel palazzo Schwarzenberg il 24 aprile 1801.
Nelle quattro parti dell'oratorio i tre personaggi (il fittavolo Simone, sua figlia Anna e il giovane agricoltore Luca), privi di vero rilievo psicologico, a somiglianza della figura dello storico nell'oratorio sacro, sono chiamati per lo più a introdurre, illustrare, commentare immagini tipiche e momenti salienti dei ciclo annuale.
organizzazione: Orchestra sinfonica Haydn di Bolzano e Trento