Cose di questo mondo

Cinema

GB, 2002
Titolo originale: In this world
Durata: 90'
Genere: Documentario
Regia: Michael Winterbottom
Cast: Jamal Udin Torabi, Enayatullah

Due cugini pakistani, Jamal e Enayatullah vivono a Peshawar, al confine con l'Afganistan. Jamal lavora in una fabbrica di mattoni e vive nell'affollato e caotico campo profughi di Shamshatoo. Enayatullah invece lavora al mercato insieme ai genitori. La famiglia di Enayatullah decide che il ragazzo deve andare in Inghilterra e Jamal riesce a convincerli a mandare anche lui.
Orso d’Oro al Festival di Berlino 2003

di Paolo Boschi
Dal campo profughi di Shamshatoo a Quetta, poi in camion verso Tartan, quindi diretti alla volta dell’Iran, fermati dall’esercito e rimandati in Pakistan, ancora bloccati a Teheran, poi in marcia tra le montagne fino ad Istanbul, in seguito diretti a Trieste via traghetto (chiusi ermeticamente nel cassone oscuro e soffocante di un camion), quindi in treno fino a Sangatte, sulla costa francese davanti all’Inghilterra, prima dello spostamento finale alla volta di Londra, nascosti tra le ruote di un Tir, percorrendo il tunnel sotto la Manica. Il tutto passando per un itinerario di privazioni davvero fuori dal mondo, incredibile quanto, al contrario, realistico: è l’odissea tra documentario e fiction (pochissima) realizzata dal regista inglese Michael Winterbottom in Cose di questo mondo, raro esempio di titolo italiano che migliora il senso dell’originale In this world, premiato con un meritatissimo Orso d’Oro al Festival di Berlino 2003. L’ultimo film dell’autore di Benvenuti a Sarajevo, interpretato da attori non professionisti, girato rigorosamente con telecamera digitale a mano (centinaia di ore condensate in novanta minuti pesantissimi, allucinanti e sottotitolati), racconta l’itinerante via crucis del piccolo Jamal e del giovane Enayat, due profughi pakistani disposti a tutto per il sogno di una vita dignitosa a Londra, nel dorato Occidente che continua ad attirare clandestini per la malcelata promessa di un futuro possibile, di un’esistenza ‘normale’, o quanto meno diversa dall’unica conosciuta. Il viaggio, organizzato dai genitori dei due protagonisti per strapparli ad una vita senza prospettive, avverrà rigorosamente via terra, oneroso ma più a buon mercato di un biglietto aereo, più lungo ed assai più pericoloso, dato che le vite dei due viandanti per tutta la drammatica traversata saranno nelle mani di trafficanti d’uomini spesso senza scrupoli. Non a caso per uno dei due protagonisti il viaggio riserverà un tragico arresto di marcia. On the road dal Pakistan fino a Londra Cose di questo mondo racconta un impressionante documento di vita ai margini dell’imperante globalizzazione - peraltro concepito prima del dramma dell’11 settembre 2001, che ha ampliato a dismisura le già ragguardevoli difficoltà burocratiche e logistiche in fase di produzione –, in grado di offrire ampio materiale di riflessione sull’organizzazione di un pianeta diviso tra nazioni ricche (troppo ricche) e nazioni povere (troppo povere). In simile contesto le scarne titolazioni geografiche che contrappuntano il cammino dei due giovani profughi equivalgono alle tappe di un drammatico calvario per sottrarsi ad un destino predeterminato e senza sbocchi. Un film bellissimo, sicuramente affannoso da guardare, ma la cui visione innesca in circolo sani germi di giustizia sociale.
Tratto da: www.scanner.it/cinema/thisworld2248.php


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