Colours my Fade
Oriente Occidente 2007
Danza
Sasha Waltz & Guests (Germania)
Colours may fade with friction read instructions carefully store in a cool and dry place no side effects
Concezione Joanna Dudley, Juan Kruz Diaz de Garaio Esnaola
Direzione Joanna Dudley, Juan Kruz Diaz de Garaio Esnaola, Rufus Didwiszus
Scenografia Rufus Didwiszus
Luci Rudi Heckerodt
Musica Joanna Dudley, Juan Kruz Diaz de Garaio Esnaola
Suono Peter Göhler
Costumi Beate Borrmann
Produzione Schaubühne am Lehniner Platz Berlin presentata da Sasha Waltz & Guests
Spettacolo realizzato con il sostegno di Hauptstadtkulturfonds
prima nazionale
durata 60 minuti
Autrice di un teatrodanza ironico, multiculturale, sociale e politico, aperto al confronto tra i generi, dallopera lirica al balletto accademico, Sasha Waltz, formazione tra New York e Amsterdam, regista, coreografa residente a Berlino, artista di punta della scena contemporanea tedesca e internazionale, con la sua ricerca in costante movimento riflette con acutezza sul tempo in cui viviamo regalandoci uno sguardo su noi stessi creatore di uno scarto.
Una compagnia non è qualcosa di astratto. Esiste perché amiamo lavorare con le persone. Cè in Sasha Waltz questattenzione alla storia personale del singolo, alla percezione del mondo che chi lavora con lei ha nellattuale deflagrazione dei confini geografici, culturali. La sua compagnia non a caso si presenta come collettivo, Sasha Waltz & Guest, un nucleo di danzatori, attori, musicisti, mobile nutrito della collaborazione con una molteplicità di artisti.
A Rovereto arrivano due spettacoli nati nel cuore della Sasha Waltz & Guest. Il primo è a triplice firma, Joanna Dudley, Juan Kruz Diaz de Garaio Esnaola, Rufus Didwiszus. Titolo rubato a unetichetta di vestiti, Colours may fade with friction read instrucions carefully store in a cool and dry place no side effects. Ci chiediamo cosa sia a rischio di finire stinto, consumato, logorato, non più mettibile. In scena sono in due, una coppia, Dudley, cantante, musicista, performer, e Diaz de Garaio Esnaola, danzatore e coreografo, alla loro quarta collaborazione. Lambiente è familiare, una stanza con tavolo e sedie al centro, ma la tranquillità apparente della situazione è ribaltata fisicamente in un nuovo piano, a 90° ideato dallo scenografo Rufus Didwiszus. Una visione della nostra vita dallalto, con una distanza che separa e rende lucidi e che rivela, grazie alla scelta scenografica, molte cose su alcune dinamiche interpersonali. I due non possono uscire, non cè via di fuga: ce lo dicono soprattutto i loro corpi, che, posizionati sul piano inclinato, sono in perenne pericolo di caduta. Sentiamo, guardandoli, lo sforzo fisico, costante, di resistere. Un filtro percettivo sulle facciate della quotidianità
organizzazione: Ass. cult. Incontri Internazionali di Rovereto