Chevreuil (Francia) e Madrigali Magri (Italia) in concerto
CHEVREUIL, attivi dal 1998 sono un duo chitarra e batteria, proveninente da Nantes, Francia. Chiaramente influenzati dall' ultimo album degli Storm And Stress propongono pezzi strumentali corredati da una chitarra su 4 amplificatori. La differenza principale rispetto alle fonti d'inspirazione sta nello stile più rock'n'roll che deriva la propria impostazione dalla batteria che fa sentire in modo marcato la presenza del proprio strumento, ricordando il suono degli Shellac.
Le percussioni caratterizzano in pieno le sonorità della formazione e con un suono pieno e pesante riescono ad abbinarsi perfettamente alla chitarra.
Per avere un' idea più chiara dello stile degli Chevreuil, immaginate un concerto di un gruppo ibrido formato da Shellac e Storm and Stress, con un tocco di Don Caballero.
Dopo il loro primo album Ghetto Blaster masterizzato da Fabrice Loreau (Yann Tiersen, Prohibition), hanno realizzato un nuovo album registrato da Steve Albini.
La data di uscita dell'album in Francia è stata fissata per marzo 2003.
Moltissimi i responsi positivi già ricevuti da stampa e pubblico. Ascoltando la band dal vivo si ha l'opportunità di notare che le caratteristiche ed il valore del gruppo non vengono affatto penalizzati, e che, anzi, tutte le loro qualità scintillano enfatizzate dal palco.
Hanno accompagnato sul palco le formazioni principali dellimpro e dellavant rock di questi ultimi anni come Us Maple, Laddio Bolocko, Strom & Stress (Touch & Go), Lumen, la Guinguette Pirate, ed altre più canoniche come L'Altra, Bobby Conn (Thrill Jockey), King Q4, Ratiopharm, Rogojine, Oxes (Monitor), Gordz, Goddar, El Guapo, The Plan, North Of America.
D I S C O G R A F I A
2001 CHEVREUIL Ghetto Blaster CD
2001 CHEVREUIL Sport LP
2001 V/A Plastiq (Les Disques de Merkel)
2000 Ulan Bator/ Chevreuil - 7''
MADRIGALI MAGRI. Nellormai abituale inserto che Mucchio Selvaggio dedica da anni alle formazioni italiane emergenti si era letta alcuni anni fa, nel marzo 99 per la precisione, la presentazione del primo cd pubblicato dai MADRIGALI MAGRI.
La stessa attenzione era stata rivolta da Blow Up in Spot on.
Si trattava dellalbum LISCHE, uscito per White & Black, frutto concreto di anni di musica e ricerca e ad inciderlo un terzetto proveniente da Nizza Monferrato (Giambeppe Succi, Nicoletta Parodi, Valerio Rossi).
Un progetto singolare ed interessante quello proposto in quel primo album ufficiale ma anche la scoperta di unesperienza umana davvero interessante riscontrabile anche nelle prime interviste. Ci si rendeva immediatamente conto che lesperienza musicale di questo terzetto non era un episodio a se stante ma un elemento permanente di vita. Così esperienza musicale e percorso esistenziale sembravano procedere pari passo.
Col tempo. La strada per essere sé stessi non è dietro l'angolo e il fatto di risultare inclassificabili può essere un aspetto di questo percorso.
Sia chiaro però che il nostro fine non è il risultare inclassificabili o a tutti i costi "strani", ma semplicemente essere fedeli ai nostri gusti.
Già allora, comunque si erano potute intravedere alcune costanti tra cui la tendenza alla riduzione e alla scarnificazione del suono e del testo, la proposta di un immaginario nato da un mondo diverso, limpossibilità di fuggire in territori esistenziali rassicuranti.
La malinconia per come la intendo io è un sentimento tiepido che non ritrovo nel nostro dico.
Non è un disco allegro; noi non siamo "un po' cupi", siamo anche molto cupi, anche molto violenti, o anche molto sereni e disincantati.
In quanto alla presunta malinconia degli altri non ne ho idea. In ogni caso se nessuno ascolterà mai M. M. alle feste di compleanno, nei villaggi vacanze e nei locali alla moda questo non ci creerà scompensi.
Album inciso con la produzione di Francois Cambuzat e Chiara Locardi Lische (1998) è stato accolto con positività dalla critica musicale più attenta. Sin dal nome latenzione pare chiaramente fissata su canzoni scarne, materiali poveri. Abbiamo voluto ridurci all'osso e cominciare da qui. Una delle cose più difficili da fare in musica, come nelle altre forme espressive, è sottrarre, abbandonare tutto ciò che di rassicurante e superfluo e inautentico ti sei costruito attorno, per arrivare al nocciolo di quello che sei senza paura di non essere accettato.
Nel 2000 è uscito lalbum Negarville per letichetta Wallace (una delle poche etichette veramente attente al panorama alternativo). Un lavoro che ha ribadito la coerenza artistica dei Madrigali Magri ma sancendo un ulteriore passo in avanti come lo è, umanamente, ogni cambiamento che rifugga da alibi di sorta, e così Negarville è da un lato un viaggio tra le sfumature di grigio, tra ossessioni inespresse di rabbia implosa; è l'urlo impotente e consumato della rassegnazione; è la staticità melmosa ed indolente dei giorni sempre uguali, ma è anche una una sorta di blues scarnificato, mutilato della sua musicalità per dare spazio alle divagazioni ed ai silenzi che il trio inserisce con rozza eleganza ed un intuito che strizza l'occhio al teatro ed a certa avanguardia sonora.
Il 2002 è stato lanno del terzo e ancora stupefacente album dei Madrigali a titolo MALACARNE. Sin nella sua concezione visiva lalbum si presenta come opera che non ha nulla a che vedere con la luce e richiede, anzi, i silenzio, le circolarità e i pensieri non detti e temuti della notte per essere ascoltato. Un disco che affonda la propria esistenza nel confine tra il sonno e la coscienza.
Un album che fa male e colpisce profondo come è stato scritto su Rockerilla da Maurizio Marino. Alienazione, scarnificazione, blues sono forse i caratteri fondamentali di questa musica. I testi sono tesi, essenziali, basati su una tendenza alla definizione dellessenzialità delle cose. Essenzialità che avvicina la realtà ai suoi simboli e ai luoghi che li rappresentano. In Lische c'erano luoghi simbolo, ma in effetti più astratti: il deserto, gli abissi, strade secondarie, punti cardinali, l'oltreconfine... Ma puoi prendere luoghi concreti e trattarli da simbolo, basta nominarli e calarci dentro qualcosa di vivo, suscitando un "immaginario". Così nasce una piccola o grande "mitologia" dei luoghi. E non c'è luogo sulla terra che non si presti a questo gioco, volendo. Te ne rendi conto scoprendo che luoghi mitici nel tuo immaginario sono nella loro realtà un posto come un altro. Ma qualcuno o qualcosa ce li ha fatti immaginare.
Nella data di Rovereto i Madrigali Magri presenteranno un live basato sulla performance solista di Giambeppe Succi con un set di chitarra+voce+campionamenti non preparati (eseguiti dal vivo) sullo scorrere delle immagini di un video realizzato appositamente da Francesca Fini, ispirato a Malacarne, ultimo album dei Madrigali Magri. Alcune parti audio delle immagini si intersecheranno alle parti suonate dal vivo.
D I S C O G R A F I A
1998 LISCHE (Autoprodotto - White & Black)
2000 NEGARVILLE (Wallace)
organizzazione: Associazione Dissonanze Armoniche