Cesare Basile live

Musica

C'è poco da dire per presentare un musicista di tale livello, con un'esperienza e un coraggio fuori dal comune. Ha appena rifiutato il premio Tenco in polemica con la siae, tanto per farvi capire. Da trent'anni sui più importanti palchi europei ed italiani, un'occasione unica per ascoltarlo.
A quasi due anni di distanza dal precedente album "Sette pietre per tenere il diavolo a bada" (urtovox 2011) ecco tornare CESARE BASILE con un pugno di 10 ottime canzoni,per nulla rassicuranti o piegate al benché minimo bisogno di assecondare chissà quale trend cantautorale dell'ultima ora. Basile, un vero outsider del panorama culturale contemporaneo, è un fuoriclasse che brilla nel novero dei grandi autori italiani per l'eleganza,la classe e il modo,pur se cruento e "sanguinario", con cui continua a raccontarci la sua musica e le sue storie.Storie questa volta frutto del suo ritorno in Sicilia,del suo impegno nell'ambito dell'Arsenale (federazione siciliana per le arti e la musica) e del teatro Coppola occupato di Catania. Storie di matti, anarchici, lavoratori di giornata,donne in ginocchio,assassini per esasperazione, tamburini che si fanno la libertà da soli, e di una lingua, il siciliano, che sembra d'altri tempi. Come la libertà, appunto. Ma non c'è un tempo per la libertà. La libertà si fa sempre. Con le proprie mani. L'album (il primo della carriera di Cesare Basile che porta come titolo il suo stesso nome) è stato pubblicato in versione cd e vinile. Quest'ultimo, doppio, è pubblicato in esclusiva dalla Viceversa records di Catania per la sua collana "In Vinile" (della quale lo stesso Basile è direttore artistico e che ha visto già la pubblicazione dei vinili di The Niro e Hugo Race) e oltre al nuovo album conterrà un ulteriore album di reinterpretazioni acustiche di alcune tra le più belle canzoni di Basile, con il titolo "Le ossa di Colapesce".
Cesare Basile fosse uno dei più interessanti cantautori italiani lo sapevamo da tempo, e il disco in questione ne è l'ennesima conferma. Un disco coraggioso, nato dal suo ritorno in Sicilia dopo sette anni di vita milanese. Un ritorno che lo ha visto impegnato in prima fila nella rinascita della cultura isolana, con l'Arsenale (Federazione siciliana per le arti e la musica) e con la ristrutturazione del Teatro Coppola occupato di Catania. Da questo lavoro fisico nel cantiere del teatro (impastare il cemento, dare la calce ai muri, passare linee elettriche) sono nate le dieci composizioni di questo album omonimo (l'ottavo della sua carriera), in cui non a caso le tematiche del lavoro e della libertà, e della libertà conquistata con le proprie mani, sono ben presenti.

Ingresso 3 euro.