Desire Art Resistance: USA and Kuwait

L'artista multimediale e poeta kuwaitiana-siriana Shurooq Amin oggi al Dipartimento di lettere e filosofia di Trento 

Oggi 24 maggio 2016 alle 17, ’aula 227 presso il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento si terrà l’incontro che chiude il ciclo di conferenze-conversazioni “Letterature Generi e Affetti: per una Cittadinanza Condivisa” promossi dal Centro Studi Interdisciplinari di Genere e dal Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento e organizzati in collaborazione con il gruppo trentino della Società italiana delle letterate (SIL) da Giovanna Covi e Lisa Marchi.

Partendo dalla lettura di alcune fra le numerose poesie ispirate all’opera della pittrice modernista americana O’Keeffe — alcune proprio scritte dall’artista Amin che presente in sala le reciterà — Cristiana Pagliarusco aprirà un dibattito sulle difficoltà incontrate dalle donne artiste di tutto il mondo a perseguire il proprio desiderio di “grandezza” nel mondo dell’arte. I tortuosi percorsi, i compromessi pesanti, la resilienza continua e matura di queste pittrici e poete sintetizzano il progetto globale di artiste contemporanee come Shurooq Amin, il cui primo obiettivo è proprio spingere il mondo verso un Nuovo Rinascimento dove l’arte e la letteratura siano voce chiara e limpida rivelatrice delle ipocrisie e sistematiche violenze sulle donne, sulle bambine, sull’umanità delle minoranze senza terra e senza uguaglianza.

Ci si interrogherà, in particolare, sul desiderio sempre più forte di fare dell’arte lo strumento per far sentire il proprio canto, quello di donne che hanno il potere di dire, di alzare la voce e di mostrare che il loro lavoro non è quello di semplici scrivane che copiano la realtà, ma quello di poete che re-inventano il mondo per immaginare scenari migliori, per usare le parole dell’intellettuale scrittrice del secolo scorso Susan Sontag.

La forza esercitata oggi da Shurooq Amin riafferma questo fermento artistico e civico in modo inequivocabile attraverso la sua più recente serie di opere pittoriche dal titolo It’s a Mad World, in mostra fino a fine maggio in una personale estremamente coraggiosa a Kuwait City, la città natale di Amin che più volte l’ha voluta censurare e bandire. Non possiamo non citare la dirompente ironia di alcuni suoi quadri in stile pop in cui figurano uomini velati, anziché donne.

L’incontro prevede l’analisi di alcune opere pittoriche di O’Keeffe e di Amin, la lettura di alcune poesie, e la riflessione su alcuni passi tratti dal saggio “Perché non ci sono state grandi artiste?” della statunitense Linda Nochlin (1931-), storica dell’arte e femminista.

Shurooq Amin, di padre kuwaitiano e madre siriana, è docente di inglese all’Università del Kuwait, artista multimediale interdisciplinare, e poeta anglofona. Ha svolto la ricerca per i proprio dottorato sull’ekphrasis, ossia sulla relazione tra arte e poesia, e pubblicato le proprie opere poetiche in due raccolte e in più di 40 riviste internazionali, ottenendo numerosi premi e riconoscimenti. Le sue opere pittoriche sono state esposte in molti luoghi, Dubai, Kuwait, Qatar, Egitto, Siria, Beirut, Svezia, Londra, New York, 56a Biennale di Venezia. La sua mostra It’s a Man’s World è stata bandita in Kuwait nel 2012.  

Giovanna Covi - docente di lingue e letterature angloamericane presso l'Università di Trento

24/05/2016